Nella 'Relazione sulla politica dell'informazione per la sicurezza', curata dal Comparto Intelligence, anche il fenomeno della propaganda sul web: "Confine sottilissimo tra 'jihadismo da tastiera' e quello attivo"

L'Isis è ancora pericoloso nonostante il suo indebolimento? Quali sono le nuove minacce? E il fenomeno dei foreign fighters? La risposta a queste domande si trova nella 'Relazione sulla politica dell'informazione per la sicurezza', curata dal Comparto Intelligence e relativa all'anno 2018. Secondo il rapporto, in Siria "Daesh (acronimo in lingua araba che sta per Stato Islamico dell'Iraq e del Levante, ndr) ha continuato a rappresentare una grave e concreta minaccia, conducendo ripetutamente operazioni asimmetriche che hanno trovato particolare enfasi anche nella propaganda ufficiale dell'organizzazione".

Tuttavia, "esiste la possibilità, da ritenersi tuttora concreta, che al Qaeda sfrutti l'indebolimento del cd. Stato Islamico per un rilancio dell'attività terroristica, tanto nei quadranti in cui ha sinora perseguito una strategia di progressivo rafforzamento o radicamento, quanto con nuove sortite nel territorio dei 'Crociati'".

"Flussi di singoli individui e/o gruppi familiari – si legge ancora nel rapporto – sono stati registrati in uscita dal teatro siro-iracheno in direzione di Nord Africa, Asia meridionale, Repubbliche centro-asiatiche e Sud-Est asiatico, oltre che del Vecchio Continente, ove i returnees sarebbero circa 1.700 (dei quali 400 nei Balcani). La pericolosità del fenomeno risiede piuttosto che nei numeri, nel profilo stesso dei reduci, potenziali veicoli di propaganda e proselitismo, nonché portatori di esperienza bellica e di know-how nell'uso di armi ed esplosivi".

Capitolo foreign fighters. "Il CASA (Comitato di analisi strategica antiterrorismo) resta la sede in cui costante attenzione è riservata alla 'lista consolidata' dei foreign fighters partiti per la Siria e l'Iraq a vario titolo collegati con l'Italia. In continuità con il trend rilevato lo scorso anno, non si sono registrate nuove partenze, anche se il numero dei 'listati' è cresciuto (da 129 a 138) in ragione dei casi risalenti agli anni passati individuati in esito alla costante attività di vaglio e riscontro anche di segnalazioni raccolte nell'ambito della collaborazione internazionale", spiega l'Intelligence.

Occhi puntati anche sul fenomeno della propaganda sui social: "Il web si conferma la dimensione di elezione in cui condividere o delineare progettualità ostili e fare proselitismo, scambiare materiale apologetico che istiga alla lotta contro i 'miscredenti' e veicolare istanze radicali antioccidentali anche nel nostro Paese. Particolarmente assiduo si è rivelato l'uso dei social network e di canali di messaggistica protetti dalla crittografia end-to-end per postare locandine con frasi e immagini di minaccia verso l'Italia e il Vaticano. Emblematico del sottile confine che separa il cd. 'jihadismo della tastiera' da quello attivo è l'arresto, a Milano, il 21 novembre, di un ventiduenne egiziano utente di forum jihadisti che si era dichiarato pronto a combattere per Daesh". 

Europee e razzismo – In vista delle Europee, l'attenzione è concentrata anche sul "panorama dell'ultradestra che, caratterizzatosi per una pronunciata vitalità, ha riproposto, specie con riguardo alle formazioni più strutturate, alcune consolidate linee di tendenza: competizioni 'egemoniche' e fluidità di rapporti, interesse ad accreditarsi sulla scena politica mantenendo uno stretto ancoraggio alla "base", propensione ad intensificare le relazioni con omologhe formazioni estere. Le strategie d'inserimento nel tessuto sociale hanno fatto leva su iniziative propagandistiche e di protesta, soprattutto in talune periferie urbane, centrate sull'opposizione alle politiche migratorie, nell'ambito di una più ampia mobilitazione su tematiche sociali di forte presa (sicurezza, lavoro, casa, pressione fiscale). Tale attivismo, di impronta marcatamente razzista e xenofoba, si è accompagnato ad una narrazione dagli accenti di forte intolleranza nei confronti degli stranieri che, al di là del richiamato omicidio di Macerata, potrebbe aver concorso ad ispirare taluni episodi di stampo squadrista, oltre che gesti di natura emulativa, e potrebbe conoscere un inasprimento con l'approssimarsi dell'appuntamento elettorale europeo". 

Immigrazione – Si passa poi al tema dei rischi legati all'immigrazione. "Per quanto concerne l'immigrazione clandestina, sono emersi puntiformi tentativi di ingerenza nel sistema di accoglienza da parte di soggetti vicini ad organizzazioni criminali autoctone, anche in relazione alla possibilità di intercettare cospicui finanziamenti pubblici. Parimenti, è stata evidenziata, principalmente in area campana, la disponibilità di alcuni clan a fornire supporto logistico ai migranti, essenzialmente nel procacciamento di documenti contraffatti". 

L'Intelligence fa sapere inoltre di aver "proseguito l'impegno informativo in direzione del fenomeno degli 'sbarchi occulti', vale a dire le traversate effettuate in elusione dei controlli per evitare l'identificazione dei migranti e favorirne la dispersione sul territorio nazionale. Il fenomeno ha riguardato in primo luogo le partenze dalla Tunisia, ove le progressioni dell'attività di ricerca hanno concorso a delineare ulteriormente attori e dinamiche del traffico, ponendo in luce l'operatività di una ramificata rete criminale di prevalente matrice tunisina con basi e referenti in territorio nazionale".

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