Nella giornata contro lo spreco alimentare, che in Italia vale 15 miliardi del Pil, Coldiretti stila un decalogo per combatterlo. Il ministro Costa: "È una cattiva abitudine"

Vale lo 0,88% del Pil lo spreco alimentare in Italia per una stima di oltre 15 miliardi di euro, se si considera lo spreco alimentare di filiera (produzione – distribuzione), complessivamente stimato in oltre 3 miliardi di euro del totale, a fronte dello spreco alimentare domestico reale, cioè quello misurato nelle case degli italiani sottoposti a campione, che rappresenta quindi i quattro quinti dello spreco complessivo di cibo in Italia per un valore di oltre 11,8 miliardi di euro. Lo rivelano i dati diffusi dal progetto 60 Sei Zero, in occasione della 6^ Giornata nazionale di prevenzione dello spreco alimentare, ideata ed istituita dal Ministero dell'ambiente in collaborazione con la campagna spreco Zero e Università di Bologna – Distal.

"Questi sono numeri importanti che dovrebbero farci riflettere sulle modalità e sulle nostre abitudini di acquisto", ha commentato il ministro dell'Ambiente Sergio Costa. "Sprecare risorse ambientali, idriche ed economiche sia nella produzione che nell'acquisto dei beni alimentari che poi non si riesce a consumare è una cattiva abitudine che non possiamo più permetterci. Anche se negli ultimi anni la sensibilità su questo tema è aumentata portando ad una riduzione del fenomeno, credo sia necessario continuare a investire in progetti di educazione alimentare per promuovere le buone pratiche e migliorare la sensibilità di noi cittadini/consumatori".

Per fare qualcosa a riguardo, Coldiretti ha ideato un decalogo antispreco. Ecco i 10 consigli della Campagna Amica

1) Fai la lista della spesa

2) Procedi con acquisti ridotti e ripetuti nel tempo

3) Preferisci le produzioni locali e compra nei mercati a km 0

4) Acquista seguendo la stagionalità dei prodotti

5) Prendi la frutta con il giusto grado di maturazione

6) Separa le diverse varietà di frutta e verdura

7) Non tenere insieme i cibi che consumi in tempi diversi

8) Controlla sempre l'etichetta

9) Chiedi la doggy bag al ristorante per consumare a casa gli avanzi

10) Cucina con gli avanzi ricette antispreco

Importante innanzitutto è programmare la propria spesa, magari facendo la tradizionale lista, ma anche prediligendo acquisti ridotti ma più frequenti. La classica maxispesa quindicinale o mensile negli ipermercati aumenta infatti il rischio di ritrovarsi nel frigo prodotti scaduti. Fare poi la spesa a chilometri zero in filiere corte con l'acquisto di prodotti locali taglia del 60% lo spreco alimentare rispetto ai sistemi alimentari tradizionali, secondo una analisi della Coldiretti sulla base dello studio Ispra. Lo spreco alimentare scende dal 40-60% per i sistemi alimentari di grande distribuzione alimentare ad appena il 15-25% per gli acquisti diretti dal produttore agricolo.

Coloro che si approvvigionano esclusivamente tramite reti alimentari alternative sprecano meno perché i cibi in vendita sono più freschi e durano di più e perché non devono percorrere lunghe distanze con le emissioni in atmosfera dovute alla combustione di benzina e gasolio. Meglio, dunque, prediligere i prodotti di stagione, scegliendo la frutta e le verdure al giusto grado di maturazione e conservandola adeguatamente, senza tenere insieme quella che si intende consumare a breve con quella che si prevede di conservare più a lungo. E lo stesso consiglio vale anche per tutti i cibi in generale. Occorre poi controllare sempre l'etichetta, in particolare la scadenza, distinguendo tra 'da consumarsi entro' e 'da consumarsi preferibilmente entro il…'. Nel primo caso il prodotto va mangiato obbligatoriamente entro la data indicata, mentre il secondo riguarda il termine entro cui il prodotto mantiene le proprietà organolettiche e gustative, o nutrizionali specifiche in adeguate condizioni di conservazione.

Per evitare gli sprechi anche al ristorante non ci si deve vergognare di chiedere la doggy bag, la scatola che permette di portare a casa gli avanzi dei pasti consumati, usanza che ha conquistato un italiano su tre (33%) che lo fa spesso, mentre un altro 18% lo fa solo raramente. Sulle tavole degli italiani sono poi tornati i piatti del giorno dopo come polpette, frittate, pizze farcite, ratatouille e macedonia. Ricette che non sono solo una ottima soluzione per non gettare nella spazzatura gli avanzi, ma aiutano anche a non far sparire tradizioni culinarie del passato secondo una usanza molto diffusa che ha dato origine a piatti diventati simbolo della cultura enogastronomica del territorio come a ribollita toscana, i canederli trentini, la pinza veneta o al sud la frittata di pasta.

I piatti antispreco sono tanti, basta solo un po' di estro e si possono preparare delle ottime polpette recuperando della carne macinata avanzata semplicemente aggiungendo uova, pane duro e formaggio oppure la frittata di pasta per riutilizzare gli spaghetti del giorno prima e ancora la pizza rustica per consumare le verdure avanzate avvolgendole in una croccante sfoglia. Se avanza del pane, invece, si può optare per la più classica panzanella aggiungendo semplici ingredienti, sempre presenti in ogni casa, come pomodoro olio e sale per arrivare alla più tradizionale ribollita che utilizza cibi poveri come fagioli, cavoli, carote, zucchine, pomodori e bietole già cotte da unire al pane raffermo. Ma anche la frutta può essere facilmente recuperata se caramellata, cotta per diventare marmellata o più semplicemente macedonia. 

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