Piovella è accusato di rissa aggravata, lesioni, omicidio e violazione del Daspo per l'assalto in cui ha perso la vita il tifoso interista Daniele Belardinelli
La Digos di Milano ha eseguito un provvedimento di custodia cautelare in carcere per il capo ultras della curva nord dell'Inter Marco Piovella, soprannominato 'il rosso', in seguito agli scontri del 26 dicembre prima di Inter-Napoli in cui ha perso la vita il tifoso interista Daniele Belardinelli.
Nato a Pavia nel 1984, Piovella appartiene al gruppo ultras Boys San ed è responsabile delle coreografie da diversi anni. È destinatario di numerose denunce per episodi di violenza in occasioni di manifestazioni sportive. Ora è accusato di rissa aggravata, lesioni, omicidio, art. 6 e 6 ter dell 401 dell 1989, e per violazione del Daspo. Piovella era stato sentito in questura dopo essere stato chiamato in causa da Luca Da Ros, uno dei tre tifosi arrestati per primi, ma aveva smentito il proprio ruolo di 'mente' dell'assalto ai tifosi napoletani.
La morte di Belardinelli. Il 26 dicembre sera Belardinelli si trovava a circa 2 chilometri dallo stadio Meazza quando, verso le 19.30, un centinaio di ultras nerazzurri, insieme alle tifoserie gemelle del Varese e del Nizza, hanno preso d'assalto i napoletani ferendone quattro, di cui uno accoltellato al fianco. Nel trambusto il 35enne è stato travolto in via Novara, all'angolo con via Zoia. Secondo la Digos, nel fuggi fuggi, la persona alla guida del van che lo ha colpito avrebbe preso la strada contromano e potrebbe non essersi accorta di aver tirato sotto un uomo.
Chi era Belardinelli. Berardinelli lascia una moglie e due figli. Era membro dei Blood&Honour di Varese, la frangia più estrema del tifo biancorosso gemellata con l'Inter. Aveva ricevuto un Daspo di cinque anni per la guerriglia urbana durante l'amichevole Como-Inter del 2012. Campione di arti marziali, era conosciuto anche per i successi negli incontri di 'scherma corta'.
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