Le fiamme sono divampate in un capannone di circa duemila metri quadrati, si indaga per disastro colposo. Il presidente del Municipio allerta i cittadini: "Non aprite le finestre"

Un boato in piena notte, poi un inferno di fiamme e un'alta colonna di fumo che ha segnato il cielo di Roma per buona parte della giornata. Il rogo di Via Salaria, le cui cause sono al vaglio degli inquirenti, ha distrutto per due terzi, e messo fuori uso a tempo indeterminato, l'impianto per lo smaltimento dei rifiuti al civico 987, riportando in primo piano tutti i problemi della 'monnezza' capitale.

Il sito Tmb (trattamento meccanico biologico), da anni al centro di polemiche e richieste di chiusura da parte degli abitanti del quartiere Salario, lavora circa 700 tonnellate di spazzatura al giorno, pari a oltre un quinto della produzione giornaliera di rifiuti in città. A meno di due settimane dalle festività natalizie, che ogni anno mettono a durissima prova il ciclo dei rifiuti, il danno all'impianto rischia di trasformare Roma in un immondezzaio.

Ancora una volta la tegola dei rifiuti si abbatte sul Campidoglio, che oggi non ha nascosto le preoccupazioni, prima invitando gli abitanti del quadrante nord-est a "tenere le finestre chiuse in via precauzionale" e poi, per bocca della sindaca Virginia Raggi, lanciando un appello a tutta Italia "per collaborare in questo momento, soprattutto alla vigilia di Natale, nel supportare Ama".

L'emergenza però non è la prima del settore, e le opposizioni, in passato duramente criticate dal M5S per la gestione dei rifiuti a Roma, hanno gioco facile nel criticare la giunta pentastellata. Mentre il Campidoglio cerca soluzioni, sono partite su più fronti le indagini su quanto accaduto. L'Arpa è al lavoro per analizzare la qualità dei fumi sprigionati su cui non si avranno certezze prima di venerdì 14 dicembre.

La procura di Roma ha aperto un fascicolo, a carico di ignoti, per disastro colposo e ricevuto le prime informative da vigili del fuoco e carabinieri. È ancora mistero sulle cause dell'incendio: le fiamme potrebbero esser divampate a seguito di un sovraccarico di lavoro per i macchinari, o dopo un'azione di danneggiamento o sabotaggio. Le telecamere di sorveglianza non hanno registrato nulla perché spente da venerdì scorso e il motivo, anche su questo, per il momento non è dato sapere. Gli inquirenti hanno già raccolto una serie di testimonianze, a cominciare da quelle dei vigilantes, uno dei quali ha dato l'allarme. Tutte le piste sono aperte: l'unica notizia certa è che il rogo sia partito dalla vasca di conferimento dei rifiuti indifferenziati, in una parte dell'impianto alla quale non è possibile accedere dall'esterno.

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