Il bimbo di pochi mesi non ce l'ha fatta, l'altro è in condizioni molto gravi. E' accaduto nella sezione nido del penitenziario. La donna ha salito pochi gradini e ha scagliato i bambini sul selciato

Era detenuta in custodia cautelare da meno di un mese la giovane donna tedesca di origine georgiana che stamani ha scagliato i due figli piccolissimi sui gradini nei pressi del nido del carcere di Rebibbia uccidendone una e riducendo in fin di vita l'altro. Secondo quanto si apprende da Daniela De Robert, componente del collegio del garante nazionale dei detenuti, la ragazza era finita in cella in agosto con l'accusa di spaccio di droga e, fino al raptus omicida di oggi, non aveva dato segni di squilibrio. La sua scheda non riportava particolari problemi psicologici, né episodi di aggressività o autolesionismo.

Stamani era uscita in giardino con le altre mamme detenute e i loro piccoli e nulla sembrava far presagire la tragedia consumatasi nel giro di pochi minuti a metà mattina: la donna ha lasciato la piccola area verde, per recarsi a pranzo, è salita lungo i pochi gradini di ingresso e poi ha scagliato con violenza i suoi piccoli sul selciato. Per la figlia, di soli quattro mesi, non c'è stato nulla da fare: inutile l'intervento degli operatori e il tentativo di rianimarla. Gravissime le condizioni dell'altro bimbo, di due anni, ricoverato all'ospedale Bambino Gesù Il piccolo ha riportato danni cerebrali importanti e sarà sottoposto ad intervento chirurgico.

Alle 13, comunica l'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, il piccolo è giunto al pronto soccorso "con grave trauma da precipitazione". "Le condizioni sono particolarmente critiche con danno cerebrale severo – prosegue la nota -. Il bambino è sottoposto attualmente a supporto rianimatorio avanzato e in ventilazione meccanica. In programma un intervento neurochirurgico. Il paziente è in prognosi riservata".

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