Il percorso per far rivivere Genova, però, ha una curva molto pericolosa: i tempi di ricostruzione

Dopo il dramma, per Genova è pronto un superdecreto con la ricostruzione che sarà affidata, a meno di sorprese dell'ultimo minuto, a Fincantieri e Italferr. L'attesa è stata lunghissima ma finalmente nel Cdm di giovedì 13 settembre dovrebbe essere approvato il decreto Genova, un testo molto ricco che ha coinvolto come ministeri Mit, Mef e Mise.

Nella bozza di cui ha preso visione LaPresse non compare ancora il nome del commissario straordinario, ma qualche spunto c'è. In primis è necessario un "piano nazionale per l'adeguamento e lo sviluppo" di strade e autostrade, che andrà aggiornato "ogni due anni". E il testo testo prevede l'istituzione di una nuova 'Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie e delle infrastrutture stradali e autostradali (Ansfisa)'. Molto verterà attorno al ruolo del commissario, che "è titolare dei procedimenti di approvazione e autorizzazione dei progetti e si avvale dei poteri di sostituzione e di deroga". In attesa del testo definitivo, il ministro dei Trasporti Danilo Toninelli spazza il via il campo dai dubbi sull'assegnazione diretta a Fincantieri: "Non vedo questi problemi, perché si tratta di un caso emergenziale. L'interlocuzione con l'Europa è già aperta e ci sono le basi positive perché ci possa essere un'assegnazione diretta in deroga al codice degli appalti".

. Qui da circa un mese non mancano le punzecchiature dal governatore ligure Giovanni Toti e ora arriva da Torino anche la sferzata del numero 1 di Confindustria Vincenzo Boccia: "Se il nuovo ponte (di Genova) non verrà realizzato in un anno sarà colpa di questo governo".

La risposta diretta arriva dal numero 1 del Mit negli studi di Porta a Porta: "Faremo di tutto per ricostruire il ponte entro il 2019 e sono convinto che ce la faremo con il timbro dello Stato". Anche perché la linea governativa è ferma. "Autostrade non metterà neanche una mattonella nella ricostruzione del ponte, ma farà quello che deve fare per pagare i danni", recita il mantra del M5s da quasi un mese. La novità del giorno è che accanto a Fincantieri potrebbe agire un soggetto esperto nel settore. Quale? "Probabilmente ci sarà Italferr che già da decenni fa attività di costruzione ponti". Per l'esecutivo giallo-verde il post crollo del viadotto Morandi è diventato un aspetto di rilevanza anche politica. Ecco perché Toninelli ha sottolineato come "Genova oggi è il simbolo dell'Italia e tutti siamo compatti, il governo ha la volontà da Genova di far ripartire l'Italia". Per capire il responso della Commissione ispettiva del Mit bisognerà invece attendere la prossima settimana: ora è il momento del decreto. E, ovviamente, del supercommissario.

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