Un atto dovuto della Procura per poter nominare un consulente per l'autopsia. Ancora ricoverati 6 bebè contagiati, tra cui il gemello
La Procura di Brescia ha iscritto nel registro degli indagati l'equipe medica del reparto di terapia intensiva neonatale degli Spedali civili di Brescia, con l'ipotesi di reato di omicidio colposo, in relazione alla morte di Paolo, il neonato deceduto per infezione causata dal batterio Serratia marcescens. Sono 16 in tutto i medici e sanitari coinvolti, quelli cioè che hanno firmato la cartella clinica del piccolo paziente.
Si tratta di un atto dovuto per permettere ai medici di nominare un consulente per l'autopsia sul corpo del bimbo. L'esame è stato svolto dal perito incaricato dalla Procura di Brescia alla presenza del perito di parte nominato dall'ospedale. I risultati sono attesi non prima di 90 giorni.
Intanto altri sei neonati colpiti dall'infezione restano ricoverati: si tratta di bambini che erano già in terapia intensiva per cause non legate al batterio Serratia marcescens. Hanno risposto tutti alle cure e migliorano. Fa progressi anche il gemellino del piccolo Paolo. L'ospedale continua a effettuare controlli, che hanno dato tutti esito negativo. Sarà però necessario attendere altro tempo prima di poter dire che il batterio è debellato.
L'azienda ospedaliera fa sapere che è a buon punto il processo di bonifica degli ambienti. L'accettazione del reparto, che al momento resta chiusa, potrebbe riaprire in tempi brevi.
© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata