Pressioni per far sì che due imprese fossero favorite nei ricorsi che avevano intentato contro il Comune e la Sovrintendenza di Siracusa

Sentenze pilotate. La guardia di finanza ha arrestato l'ex giudice del Consiglio di Giustizia Amministrativa Siciliana Giuseppe Mineo. Secondo il quadro accusatorio, Mineo si sarebbe 'interessato' perché due imprese siciliane, 'Open Land Srl' e 'Am Group', controllate dai costruttori Frontino, fossero favorite nei ricorsi amministrativi che avevano intentato contro il Comune e la Sovrintendenza di Siracusa.

Al centro dell'indagine ci sarebbero gli avvocati Piero Amara e Giuseppe Calafiore che, secondo quanto ricostruito dagli investigatori, avrebbero pagato magistrati e consulenti affinché favorissero i loro clienti più importanti, come i Fiorentino. Secondo il quadro accusatorio, Mineo, in cambio di questi 'favori', ha fatto erogare agli avvocati 115 mila euro. Secondo gli accertamenti, la somma è stata versata da una delle tante società riconducibili ai legali su un conto maltese intestato ad Alessandro Ferraro, stretto collaboratore dei legali (finito in carcere anche lui) e, da questi, successivamente trasmessa a Giuseppe Drago (ex presidente della Regione Siciliana e deputato nazionale, deceduto nel 2016 ed, all'epoca dei fatti, legato a Mineo da rapporti di stretta amicizia).

La vicenda, legata alla operazione 'Sistema Siracusa', nel mese di febbraio scorso, ha portato all'arresto di 13 persone, componenti di un "comitato di affari" capace di condizionare il buon andamento della gestione della giustizia nella provincia aretusea. Nel dettaglio, a seguito delle ammissioni e delle dichiarazioni rese in sede di interrogatorio da Amara e Calafiore e dei consequenziali riscontri effettuati dalla Guardia di Finanza, è stato ricostruito un ulteriore fatto corruttivo. Per i pm, Mineo si è prestato al 'gioco' senza alcuna riserva.
 

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