Secondo l'organizzazione, abusi, detenzioni e respingimenti illegali verso l'Italia sono all'ordine del giorno
Mentre prosegue il calvario della nave Aquarius, un nuovo rapporto di Oxfam getta nuove ombre sulla gestione dei migranti da parte della Francia. Secondo il rapporto 'Se questa è Europa', diffuso dalla stessa associazione con Diaconia Valdese e Asgi, minori non accompagnati anche di 12 anni continuano a essere vittime di abusi, detenzioni e respingimenti illegali verso l'Italia, da parte degli agenti transalpini, una volta superata la frontiera di Ventimiglia. In migliaia ogni giorno cercano di attraversare la frontiera: 1 su 4 è un minore che cerca di ricongiungersi con familiari o conoscenti in Francia, Inghilterra, Svezia o Germania, a cui troppo spesso viene negata protezione e il diritto di chiedere asilo previsto dalle norme europee. "Ho provato a passare. Eravamo in due, ci hanno fatto scendere dal treno strattonandoci e urlando, poi ci hanno spinti in un furgone nel parcheggio della stazione – racconta T., 15 anni, fuggito dalla guerra in Darfur – Ci hanno dato un foglio (il cosiddetto refus d'entrèe ndr) e ci hanno rimessi su un treno che tornava in Italia, senza spiegarci nulla".
L'intervento, ormai di prassi, della polizia francese comporta, spiega Oxfam, prima ancora del respingimento in Italia, in violazione delle norme europee e francesi, "il fermo dei minori, spesso la loro registrazione come maggiorenni, la falsificazione delle dichiarazioni sulla loro volontà di tornare indietro, la loro detenzione senza acqua, cibo o coperte, senza la possibilità di poter parlare con un tutore legale". I ragazzi raccontano anche di essere stati vittime di riprovevoli abusi verbali o fisici: il taglio delle suole delle scarpe, il furto di carte Sim In molti vengono costretti a tornare fino a Ventimiglia a piedi, lungo una strada priva di marciapiede, con qualunque condizione atmosferica: una giovanissima donna eritrea è stata costretta a farlo sotto il sole cocente, portando in braccio il suo bambino nato da soli 40 giorni. In Italia, invece, permangono gravi disfunzioni nella tutela dei diritti dei minori all'interno dei centri di accoglienza: molti non vengono iscritti a scuola, come prevede la legge, o non ricevono informazioni sulle possibilità di richiedere asilo o ricongiungersi legalmente con la propria famiglia in altri paesi europei.
Nei primi quattro mesi di quest'anno sono stati 4.231 i migranti (16.500 da agosto 2017 ad aprile di quest'anno), adulti e minorenni, passati da Ventimiglia, provenienti in maggioranza da Eritrea, Afghanistan e Sudan, in particolare dal Darfur. Un numero che con ogni probabilità è destinato a crescere con l'arrivo dell'estate. Al momento però l'unica struttura di accoglienza è presso il Campo Roja che ha disponibili 444 posti: qui l'obbligo di identificazione mediante impronta digitale e la massiccia presenza di polizia all'entrata agiscono da deterrente. Il campo informale sul fiume Roja, privo di servizi igienici e acqua potabile, è stato recentemente sgomberato e transennato. Il risultato è che alcuni dei migranti più vulnerabili, tra cui molti minori non accompagnati, continuano a dormire all'aperto, dispersi sul territorio e ancora più esposti a rischi. Di fronte a quest'emergenza in continuo divenire, le tre organizzazioni "chiedono quindi alle autorità locali e al Governo italiano che vengano individuate rapidamente strutture adeguate per realizzare un centro per minori non accompagnati in transito e uno per donne sole con e senza figli, che garantisca una permanenza dignitosa e sicura dei soggetti più vulnerabili".
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