La ricetta vincente del giovane italiano è un linguaggio semplice, ma sviluppato con l'aiuto di sommelier ed esperti
"L'idea è nata da un nostro bisogno comune. Eravamo appassionati di vino, ma non trovavamo uno strumento per avere in ogni situazione, in un negozio come al ristorante, un consiglio personalizzato, veloce e preciso sulle bottiglie da scegliere". Non poteva crederci, Matteo Parisi, imprenditore 29enne di Lissone (MB), quando un mese fa è stato contattato da Forbes Europe per informarlo che era stato selezionato tra i 30 migliori imprenditori under-30 del 2018 nel settore retail & ecommerce. Merito della società di cui è co-fondatore, Vinhood, creata un anno e mezzo fa con alti quattro soci. Con un obiettivo: aiutare i consumatori nella scelta dei prodotto partendo dal loro gusto.
"Abbiamo iniziato dal vino con la consapevolezza che il 95% delle persone non capisce davvero il vino e lo sceglie in base al prezzo o comunque senza criteri precisi – spiega -. Il nostro scopo era migliorare l'esperienza agendo sul vocabolario, per creare una nuova geografia del vino pensata soprattutto per i giovani". Grazie a un linguaggio semplice, ma sviluppato con l'aiuto di sommelier ed esperti.
Come funziona Vinhood? Attraverso un algoritmo che in 6 domande riesce a profilare le persone e creare un "profilo gustativo a cui sono associati 14 vini". Attraverso quesiti come "con cosa ti piace iniziare la giornata?" e "quale frutto ti piace di più?", l'applicazione suggerisce i 'caratteri' ideali del tuo vino (intenso, afrodisiaco, brillante…) legati al grado di struttura, 'avvolgenza' e acidità. E indica abbinamenti, temperatura e calice adatto. Oltre, naturalmente, a fornire consigli per gli acquisti.
"Abbiamo sviluppato due linee di business: un servizio gratuito per le persone con eventi e app. E un servizio per l'ecommerce rivolto alle aziende e che abbiamo proposto, con successo, a Esselunga", racconta Parisi. "Sul loro ecommerce, il nostro algoritmo suggerisce ai clienti il vino adatto. Grazie a Vinhood cresce l'ingaggio con gli utenti, migliora il carrello e si ottiene la segmentazione degli utenti per fare una promozione più mirata". Parisi e i suoi colleghi – Lorenzo Moro, Marco Piazzalunga, Marco Fregonese, Alessandro Lualdi – non si fermano qui.
"Vogliamo rilasciare entro quest'anno una app e abbiamo partecipato a competizione tra 400 startup per l'acceleratore 'Startupbootcamp'. Siamo tra i dieci vincitori". L'obiettivo ora è sbarcare oltre oceano con un player negli Usa "sempre per applicazioni in store". Anche se giovane, Parisi ha alle spalle diverse esperienze imprenditoriali. "Ho studiato Economia e Management in Bocconi, con una tesi sul 'Waste management', la gestione dei rifiuti, in Kosovo. Per tre anni ho lavorato per Ibm mentre collaboravo con alcune startup", racconta. Poi la decisione di lanciarsi nella nuova avventura con Vinhood: "Siamo nati come ecommerce, ma ora non è più il nostro core business. Siamo concentrati invece sul supporto alla scelta retail e sulla creazione di una community, dove la vendita del vino non sia il solo sbocco finale".
© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata