Il più grave incidente ferroviario in Puglia. L'errore sarebbe stato dovuto all'utilizzo del blocco telefonico sulla linea
Il disastro sul binario unico tra Andria e Corato, in Puglia, del 12 luglio 2016 è fra i più recenti e gravi incidenti ferroviari, con un bilancio di 23 morti. E' avvenuto in un tratto della linea Bari-Barletta delle ferrovie del Nord Barese, gestita da Ferrotramviaria. Nello scontro frontale fra due elettrotreni partiti rispettivamente dalle stazioni di Andria e Corato si sono registrati, oltre a una cinquantina di feriti, 23 vittime: è stato il più grave disastro ferroviario mai avvenuto in Puglia. La procura di Trani ha aperto un'indagine ipotizzando un errore umano, procedendo per i reati di disastro ferroviario e omicidio colposo plurimo. L'errore sarebbe stato dovuto all'utilizzo del blocco telefonico sulla linea a binario unico.
"Tra Andria e Corato – ha scritto recentemente la Gazzetta del Mezzogiorno riferendo dell'inchiesta giudizaria – il traffico dei treni veniva e viene regolato con il blocco telefonico: i due capistazione si sentono al telefono per scambiarsi informazioni sulla situazione della linea. Il 12 luglio 2016 alle 10,57 il treno 1021 è il primo ad entrare nella stazione di Andria, proveniente da Barletta e diretto a Bari. Ancora non sono arrivati i treni 1642 e 1016 con cui il 1021 doveva incrociarsi. Il 1642 e il 1016, provenienti da Corato, erano in ritardo, rispettivamente di 22 e 12 minuti. 'Circa 4 minuti prima dell'arrivo del treno Et 1642 – scrivono i periti – il dirigente movimento di Andria, uno degli indagati, concordava con il coordinatore centrale di movimento che il materiale giunto in stazione come treno Et 1642, anziché essere regolarmente ricoverato sul binario tronco di Andria (…) fosse rinominato in Et 1016bis al fine di far partire i passeggeri presenti in Andria alla volta di Barletta in orario… Sappiamo ormai che a causare l'incidente fu il via libera del capostazione al treno 1021 diretto a Corato, nonostante il 1021 non avesse incrociato nella stazione di Andria sia il 1642 che il 1016 come previsto dagli orari'".
"Dalla perizia – riferisce sempre la Gazzetta del Mezzogiono – sulla strage del 12 luglio 2016 emerge anche 'la latenza del sistema organizzativo di Ferrotramviaria', che pur avendo nel corso degli anni registrato una serie di 20 'quasi incidenti' (in particolare quello del 12 ottobre 2014, sulla stessa tratta) 'non si attivò né impartendo formazione e precise disposizioni al personale volte a mitigare gli evidenti rischi derivanti dal sistema del 'blocco telefonico', né trasmise notizia dei 'quasi incidenti' agli organi di sorveglianza. I periti lo definiscono 'fallimento organizzativo'".
Nel primo anniversario della tragedia, quest'estate, i familiari hanno chiesto nuovamente: "Non ci abbandonate per favore, non lasciateci soli", rivolgendo un appello anche al capo di Stato Sergio Mattarella che partecipò ai funerali. E il suo monito è stato chiaro: "Bisogna fare piena luce su questa inammissibile tragedia: occorre accertare subito e con precisione responsabilità ed eventuali carenze".
© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata