Deturpata con un oggetto metallico la targa dedicata a Angelo Fiocchi
Nuovo atto vandalico a Milano contro le pietre d'inciampo, i sampietrini rivestiti con una targa in ottone per ricordare le vittime dei campi di concentramento. Un anno dopo la vernice nera versata sulla targa dedicata a Dante Coen, deportato ad Auschwitz ed ucciso a Buchenvald, è stata deturpata con un oggetto metallico la pietra dedicata a Angelo Fiocchi, operaio dell'Alfa Romeo, protagonista dello sciopero generale dell'1-8 marzo, arrestato e deportato nel lager di Mauthausen l'11 marzo 1944, morto ad Ebensee il 7 aprile 1945.
"Chi sfregia le Pietre d'Inciampo disonora Milano e i suoi cittadini. Non ci piegheremo mai di fronte a chi vuole cancellare la nostra Memoria", è la reazione del sindaco Giuseppe Sala su Facebook.
Di "gravissima provocazione" parla il presidente provinciale dell'Anpi, Roberto Cenati, che ricorda: "L'ignobile e vergognoso gesto avviene proprio all'indomani della posa delle 26 pietre d'inciampo dedicate ai nostri concittadini vittime della deportazione politica e antisemita". "Non possiamo più consentire che la Memoria di chi ha subito la deportazione nei campi di concentramento e di sterminio nazisti sia offesa e oltraggiata", insiste Cenati. Pietro Bussolati, capolista per il Pd alle elezioni regionali, sottolinea che "il clima di odio e l'uso di parole d'ordine su cui si è fondata l'ideologia razzista e discriminatoria, che anche la Cei ieri ha condannato, fanno da cornice all'ennesimo atto di barbarie contro la memoria dei vivi". L'esponente dem attacca direttamente il candidato del centrodestra al Pirellone, Attilio Fontana, parlando di "un oltraggio gravissimo che oggi più che mai chiama in causa chi – solo ieri – si vantava di aver acquistato consensi parlando di razza bianca ed evocando istinti xenofobi di un passato ignobile". La Lega replica a stretto giro che "il clima d'odio a Milano verso Israele e verso la storia del popolo ebraico viene fomentato da alcuni estremisti immigrati islamici". Per il deputato del Carroccio Paolo Grimoldi si tratta di "una campagna antisemita che solo la Lega ha apertamente condannato, unica voce nel silenzio imbarazzato del Pd, della giunta Sala e della sinistra".
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