Nuova udienza per l'ex fotografo dei vip per il caso dei 2,6 milioni trovati nella casa di una sua collaboratrice e in due cassette di sicurezza in Austria

Nuova udienza del processo che vede imputato Fabrizio Corona per il caso dei 2,6 milioni in contanti trovati in parte nel controsoffitto della casa della sua collaboratrice Francesca Persi, in parte in due cassette di sicurezza in Austria. Corona e le sue società, Atena e Fenice,"hanno pagato negli ultimi questi anni quasi 8 milioni di euro di tasse. Questo è un dato di fatto e, quindi, lasciamo giudicare ora ai giudici se questo è un evasore fiscale", ha sottolineato ancora una volta Ivano Chiesa, legale dell'ex fotografo dei vip, al termine dell'udienza davanti ai giudici della sezione Misure di prevenzione del Tribunale di Milano, che dovranno decidere se confiscare oppure no i soldi e la casa milanese dell'ex re dei paparazzi.

Corona, prima dell'arresto, nell'ottobre del 2016, abitava in un appartamento di lusso (del valore superiore ai 2 milioni di euro) in via De Cristoforis, a pochi passi dalla movida di Corso Como. L'immobile, però formalmente risulta intestato a un suo amico e collaboratore. Ma questa non è l'unica stranezza nella complessa contabilità di Corona e delle sue società.

L'udienza è stata interamente dedicata alla relazione del consulente della difesa, Andrea Perini, che ha ricostruito tutti i flussi di denaro dell'ex re dei paparazzi e ha illustrato ai giudici come Corona, grazie anche alla procedura di rottamazione delle cartelle esattoriali, abbia praticamente regolato tutti suoi debiti con il Fisco. Anche dopo l'arresto, infatti, l'ex fotografo dei vip ha versato 1,9 milioni all'Erario. "Così – ha commentato ancora l'avvocato Chiesa – crediamo di aver dimostrato la provenienza lecita di tutte quelle somme di denaro e soprattutto che Corona ha pagato tutte le tasse dovute".

Fabrizio Corona ha assistito in silenzio all'udienza, sedendo accanto ai suoi avvocati, Chiesa e Luca Sirotti. "Corona ha partecipato sempre alle udienze con estrema lucidità – ha chiarito l'avvocato Chiesa – Ci sono giorni in cui è più tranquillo e altri meno, dipende anche da quello che avviene in aula. Io ho un carattere simile al suo e lo capisco molto bene".

Tra gli altri, era presente in aula anche Massimo Giletti, presentatore televisivo e conduttore del programma 'Non è l'Arena' in onda su La7. Il procedimento è stato rinviato al 23 gennaio per la requisitoria del pm Alessandra Dolci e le arringhe degli avvocati Chiesa e Luca Sirotti.

Nel frattempo, però, Corona deve restare a San Vittore. "Le relazioni su Corona da parte del personale del carcere, del Uepe e del Sert sono tutte assolutamente positive. Aspettiamo che il Tribunale di Sorveglianza decida se concedergli di nuovo l'affidamento in prova ai servizi sociali. Più passa il tempo – ha concluso – più non capisco perchè Corona debba restare in carcere".

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata