Il tasso è salito al 57,8%, oltre 2 punti percentuali sopra al minimo del decennio toccato nel terzo trimestre del 2013
Nel secondo trimestre prosegue la tendenza all'aumento dell'occupazione, sia su base annua che rispetto ai primi tre mesi del 2017. Lo segnala la Nota trimestrale sulle tendenze dell'occupazione diffusa oggi da Istat, ministero del Lavoro, Inps e Inail, nella quale si rileva una crescita di 437mila posizioni lavorative nella media del trimestre rispetto allo stesso periodo del 2016, oltre a una crescita di due decimi di punto del tasso di occupazione, giunto al 57,8%, oltre due punti percentuali sopra al minimo del decennio toccato nel terzo trimestre del 2013.
L'aumento, precisa la nota, si presenta interamente determinato dalla componente del lavoro dipendente in termini sia di occupati (+2,1%) sia in terimini di posizioni lavorative riferite specificamente ai settori dell'industria e dei servizi (+3,2%). Per quanto riguarda la tipologia contrattuale, 329 mila posizioni sono a tempo determinato, mentre 108 mila sono a tempo indeterminato, incluso l'apprendistato. Il lavoro indipendente continua a invece a diminuire sia su base annua (-203 mila occupati, corrispondenti a un -3,6%) sia su base trimestrale (-71 mila occupati, -1,3%), accentuando il suo trend negativo di medio periodo.
Mentre cresce il lavoro somministrato: nel secondo trimestre del 2017 la variazione rispetto all'anno precedente raggiunge il valore massimo (+24,4%) degli ultimi 5 anni. A registrare il balzo più evidente, però, è il lavoro a chiamata o intermittente. Il numero dei lavoratori ascrivibili a questa tipologia, dopo 4 anni di calo ininterrotto e una prima inversione di tendenza nel quarto trimestre 2016 (+2,5%), nel primo trimestre 2017 ha fatto registrare una significativa ripresa (+13,5%) che si è ulteriormente accentuatanel secondo trimestre accentuata notevolmente nel secondo trimestre 2017 (+73,7%), in seguito anche all'abrogazione dei voucher.
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