La situazione ora è sotto controllo, è iniziata la fase finale dello spegnimento che agisce su sottobosco e sterpaglie

Protezione civile e vigili del fuoco lavorano senza sosta da ieri per spegnere i roghi divampati nella pineta di Castel Fusano, tra Roma e il litorale. La situazione, assicura la protezione civile, è ora sotto controllo e sono iniziate da qualche ora le cosiddette 'operazioni di bonifica', ovvero la fase finale dello spegnimento che agisce su sottobosco e sterpaglie.

Al lavoro sulla pineta sono al momento tre elicotteri che spengono i focolai residui dopo le ore di paura di ieri e oggi che hanno fatto temere, a causa del caldo e del forte vento, che la situazione diventasse ingestibile. Pesanti i danni: ad andare in fumo secondo legambiente oltre 45 ettari di pineta, pari a 65 campi di calcio. Decine di persone ieri e oggi hanno dovuto abbandonare le proprie case per il troppo fumo all'Infernetto e nei quartieri che costeggiano il polmone verde del litorale romano. Il fuoco ieri ha lambito alcune abitazioni senza però danneggiarle grazie al pronto intervento dei soccorritori che con decine di squadre si sono alternati, con turni di non più di tre ore perché fumo e calore non permettevano di lavorare a lungo. Una trentina di squadre tra vigili del fuoco e protezione civile si sono avvicendate dall'alba di oggi lungo il fronte delle fiamme, di oltre un chilometro, affiancate da tre canadair e tre elicotteri.

Intanto la procura di Roma ha aperto un fascicolo sul rogo nel quale l'ipotesi di reato è l'incendio doloso ed è in arresto il 22enne sorpreso ieri mentre appiccava le fiamme nei pressi di una delle aree colpite. "Quello di Castel Fusano è un disastro annunciato – commenta Roberto Scacchi presidente di Legambiente Lazio – tutte le persone che conoscono il territorio sanno quanto sia stata scarsamente curata la pineta dalle amministrazioni che si sono succedute nei decenni e lo stato di abbandono nella quale versava, a questo bisogna aggiungere che le numerose vie interne che sarebbero servite anche come tagliafuoco, non hanno potuto minimamente assolvere a tale funzione perché la vegetazione le ricopre in gran parte, nonché l'incredibile assenza sul posto di un presidio anticendio laddove tutti gli anni scoppiano roghi di piccole e grandi dimensioni".

In risposta alle polemiche per la scarsa prevenzione il Campidoglio fa sapere che il piano antincendio "esiste e non ha subito alcun taglio, anzi, lo stanziamento è passato da 236mila a 267mila euro mantenendo un impegno costante". Intanto il lavoro dei vigili del fuoco è frenetico in tutta la provincia di Roma dove sono stati oltre cento gli interventi di oggi su incendi di medie e vaste dimensioni, mentre la Regione chiede lo Stato di emergenza per roghi che, rispetto allo scorso anno, sono quadruplicati nel Lazio

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