Il pontefice è arrivato allo stadio Meskhi di Tblisi per la messa

"Quando la porta del cuore si chiude", la luce del Signore "non arriva e si resta al buio". "Allora ci abituiamo al pessimismo, alle cose che non vanno, alle realtà che mai cambieranno. E finiamo per rinchiuderci nella tristezza, nei sotterranei dell'angoscia, soli dentro di noi. Se invece spalanchiamo le porte della consolazione, entra la luce del Signore". Queste le parole di Papa Francesco durante l'omelia della messa celebrata nello stadio Meskhi di Tblisi, in Georgia.

 

"So accogliere l'altro come ospite e consolare chi vedo stanco e deluso? – chiede il Pontefice – Pur quando subisce afflizioni e chiusure, il cristiano è sempre chiamato a infondere speranza a chi è rassegnato, a rianimare chi è sfiduciato, a portare la luce di Gesù, il calore della sua presenza, il ristoro del suo perdono. Tanti soffrono, sperimentano prove e ingiustizie, vivono nell'inquietudine. C'è bisogno dell'unzione del cuore, di questa consolazione del Signore che non toglie i problemi, ma dona la forza dell'amore, che sa portare il dolore in pace. Ricevere e portare la consolazione di Dio: questa missione della Chiesa è urgente. Cari fratelli e sorelle, sentiamoci chiamati a questo: non a fossilizzarci in ciò che non va attorno a noi o a rattristarci per qualche disarmonia che vediamo tra di noi. Non fa bene abituarsi a un "microclima" ecclesiale chiuso; ci fa bene condividere orizzonti ampi e aperti di speranza, vivendo il coraggio umile di aprire le porte e uscire da noi stessi".

Ieri il catholicos patriarca di Georgia Ilia II ha ricevuto Bergoglio in patriarcato. Prima della messa, il Papa ha compiuto dei giri su un'auto elettrica scoperta tra i fedeli. Lo stadio conta 27mila posti, ma sono presenti solo qualche alcune migliaia di persone

 

 

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