La kermesse 5 Stelle a Palermo si è chiusa con la riaffermazione della leadership di Grillo e dell'indipendenza della sindaca

Dietro l'unità apparente, è testa a testa alla festa 5Stelle a Palermo tra Grillo, che si riprende la leadership del Movimento, e la sindaca di Roma Virginia Raggi. E la giovane prima cittadina si prende la scena con un lungo intervento al Foro Italico, dove suona la carica: "Stiamo già cambiando il mondo, dovranno arrendersi al fatto che siamo tanti". Prima del comizio, Raggi incontra a lungo Beppe Grillo all'hotel Posta, casa dei big pentastellati nei giorni della kermesse. Sul tavolo anche il nome del nuovo assessore al Bilancio. "Il nome si conoscerà molto presto. Ci siamo confrontati con assessori e consiglieri. Se Grillo mi ha dato la linea? Ma no, abbiamo parlato di cosa succederà, di come sta andando Roma", spiega la sindaca.

Davanti al popolo Cinque Stelle, che la applaude a lungo, Raggi rilancia: "Abbiamo preso Roma ora andiamoci a prendere Palermo, la Sicilia e l'Italia. Tocca a noi. Non mollo, non mollo. Che bello essere qui tutti uniti, ci dipingono come divisi, invece non è vero: siamo più uniti che mai". Poi prova a ironizzare: "Ci attaccano su tutto. L'ultima moda è attaccare le mie orecchie… sono grandi. E attaccassero pure le mie orecchie". Per la prima cittadina della Capitale il palco di Palermo è l'occasione per attaccare il premier Renzi: "Ci hanno attaccato tutti, ma la cosa vergognosa è che sia Renzi, il premier, ad attaccarci. Altro che rottamatore. Ci attacca dal suo fortino dorato a Chigi. Noi non abbiamo paura di spaventarli, anzi, è il nostro obiettivo". Poi di nuovo il niet alla candidatura per Roma 2024: "Se il No alle Olimpiadi li ha fatti tremare, quello al referendum segnerà la loro fine. Renzi voleva rottamare, invece si è seduto al tavolo con Montezemolo, Malagò e Verdini".

Raggi non dimentica Grillo e Casaleggio – "Se siamo qui noi dobbiamo ringraziare due pazzi, visionari e sognatori come Beppe e Gianroberto: hanno saputo trasformare la rabbia in speranza" – e gli attivisti: "Io come sindaco devo ringraziare tutti gli assessori, consiglieri e cittadini che hanno creduto in questo progetto e ciascuno di noi deve ringraziare chi crede nel Movimento anche in questo momento di difficoltà in cui tutti cercano di metterci i bastoni tra le ruote". Il mantra per la prima cittadina è chiaro: "Non dobbiamo perseguire il consenso, dobbiamo fare quello che è giusto, quello che serve perché per troppo tempo non si è fatto. L'obiettivo di chi ci governava era trovare il consenso, accontentare le lobby per avere voti". Dal palco della kermesse, Raggi è infine tornata sul crollo di una palazzina a Ponte Milvio nella notte fra venerdì e sabato: "Ieri abbiamo cercato di trovare degli alloggi per le persone rimaste senza casa. Ci siamo attaccati al telefono per cercare una stanza negli alberghi, ho chiesto 'ma prima come si faceva?' e mi hanno risposto che c'erano Buzzi e Carminati. Noi questo sistema non lo vogliamo. Ho pensato ad un un bando rivolto agli alberghi che vogliono mettere a disposizione delle camere tutto l'anno a prezzo calmierato". Nel backstage attimi di tensione con gli attivisti, che si sono fiondati sulla sindaca insieme ai cronisti, insultandoli: 'Venduti, servi della gleba', alcuni degli epiteti lanciati all'indirizzo della stampa, da sempre non particolarmente amata dai 5 Stelle, con rare eccezioni.

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