I pusher vendevano anche droga su piazza e operavano in diversi quartieri
I carabinieri della stazione Roma Montesacro hanno eseguito 14 misure cautelari (9 arresti e 5 obblighi di firma) nei confronti di persone ritenute appartenenti a tre diverse bande di spacciatori delle zone di Tor Sapienza, La Rustica e Ponte di Nona. L'attività investigativa trae spunto da un'altra attività, denominata 'Simsar' e condotta dal medesimo reparto, che ha consentito di arrestare nel novembre 2015, tre persone responsabili di usura ed estorsione.
Le bande non solo vendevano droga su piazza, ma spacciavano anche su ordinazione, rendendo così più difficoltosi i riscontri investigativi. I pusher, durante il tragitto per effettuare le loro consegne, trasportavano quel minimo quantitativo di droga sufficiente sia per soddisfare il cliente, sia per dimostrare il semplice uso personale nel caso di un eventuale controllo di polizia, potendo così cavarsela con la sola sanzione amministrativa.
Le indagini hanno permesso tuttavia di "certificare l'esistenza di una vera e propria attività di commercio di stupefacenti a domicilio – scrivono gli investigatori – posta in essere perlopiù da giovani incensurati tra i 20 ed i 35 anni".
I tre diversi gruppi di spacciatori erano collegati tra loro ma lavoravano autonomamente nei rispettivi quartieri di influenza. Nel corso delle indagini sette persone sono state arrestate in flagranza di reato mentre spacciavano e un chilo e mezzo tra cocaina, marijuana e hashish è stato sequestrato, oltre a denaro contante, ottenuto grazie all'attività illecita.
Le indagini condotte nei confronti del gruppo di pusher operanti nel quartiere Ponte di Nona hanno permesso anche di risalire all'autore dell'accoltellamento di Massimiliano Del Greco avvenuto il 15 ottobre 2015 nella medesima località. La vittima, all'epoca dei fatti sottoposta agli arresti domiciliari, fu raggiunta da dall'aggressore presso la propria abitazione e pugnalata con un coltello da cucina, per motivi maturati nell'ambito dello spaccio.
Terminate le formalità di rito due persone sono state portate presso il carcere di Rebibbia, sette sono stati sottoposte agli arresti domiciliari e cinque alla misura dell'obbligo di firma.
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