Il Pontefice ha invitato i diaconi alla disponibilità nell'omelia di questa mattina
"Da dove cominciare per diventare 'servi buoni e fedeli'? Come primo passo, siamo invitati a vivere la disponibilità". Queste le parole di Papa Francesco nell'omelia durante la celebrazione della messa in occasione del Giubileo dei diaconi. "Il servitore ogni giorno impara a distaccarsi dal disporre tutto per sé e dal disporre di sé come vuole – prosegue il Papa – Si allena ogni mattina a donare la vita, a pensare che ogni giorno non sarà suo, ma sarà da vivere come una consegna di sé. Chi serve, infatti, non è un custode geloso del proprio tempo, anzi rinuncia ad essere il padrone della propria giornata. Sa che il tempo che vive non gli appartiene, ma è un dono che riceve da Dio per offrirlo a sua volta: solo così porterà veramente frutto".
"Chi serve non è schiavo dell'agenda che stabilisce – dice ancora Papa Francesco – ma, docile di cuore, è disponibile al non programmato: pronto per il fratello e aperto all'imprevisto, che non manca mai e spesso è la sorpresa quotidiana di Dio. Il servitore sa aprire le porte del suo tempo e dei suoi spazi a chi gli sta vicino e anche a chi bussa fuori orario, a costo di interrompere qualcosa che gli piace o il riposo che si merita. Così, cari diaconi, vivendo nella disponibilità, il vostro servizio sarà privo di ogni tornaconto ed evangelicamente fecondo".
"A me fa male al cuore quando vedo l'orario nelle parrocchie, poi non c'è porta aperta, non c'è prete, non c'è diacono, non c'è laico. Questo fa male al cuore", ha aggiunto.
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