Secondo gli inquirenti, l'uomo aveva un importante ruolo nella gestione del traffico internazionale di droga

Era ricercato da oltre un anno il latitante Angelo Romeo, classe 1973, vicino ad esponenti di spicco della cosche di 'ndrangheta Alvaro e Pesce, con le quali intratteneva affari. L'uomo è stato arrestato dai finanzieri del Comando provinciale di Roma alla Stazione Centrale di Milano.

Romeo si era sottratto al provvedimento di cattura emesso nel mese di maggio dello scorso anno dal tribunale di Reggio Calabria, nell'ambito dell'operazione denominata 'Santa Fe', che aveva consentito alle fiamme gialle di smantellare una cellula 'ndranghetista attiva nella Piana di Gioia Tauro e dedita al traffico internazionale di sostanze stupefacenti. Per i traffici il gruppo usava diversi porti commerciali italiani, tra i quali Gioia Tauro, Genova, Livorno e Vado Ligure.

Secondo gli inquirenti Romeo, operando in stretto contatto con i fratelli Alvaro, Giuseppe e Vincenzo, si occupava della pianificazione dell'importazione dei carichi di droga provenienti dal Sudamerica e assicurava il collegamento tra le componenti criminali della fascia jonica calabrese e i fornitori esteri del narcotico.

Proprio a Roma secondo gli investigatori si era tenuto un importante summit tra Antonio Femia, ora collaboratore di giustizia, e Nicodemo Fuda, ritenuti soggetti apicali dell'organizzazione calabrese, ed il referente colombiano dell'organizzazione. Scopo dell'incontro era quello di precedere l'arrivo di una partita di stupefacente e definire relativi dettagli.

Nell'ambito delle sempre più incisive attività di monitoraggio disposte dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Roma, tese a verificare la presenza di elementi di cellule 'ndranghetiste, gli uomini del G.I.C.O. (Gruppo Investigazione Criminalità Organizzata) del Nucleo di Polizia Tributaria di Roma – dopo complesse attività investigative espletate su tutto il territorio nazionale, sfruttando anche la conoscenza degli ambienti e delle dinamiche criminali di riferimento – sono riusciti ad individuare il latitante.

Angelo Romeo è stato individuato nei pressi della stazione di Milano: era in compagnia di un suo parente. Dopo un primo riconoscimento visivo, il latitante è stato sottoposto a controllo e fermato, nonostante abbia in un primo momento mostrato documenti falsi.

Le successive investigazioni hanno consentito di individuare, nella vicina città di Lodi, il covo presso il quale il latitante aveva trovato riparo e di denunciare all'autorità giudiziaria il suo accompagnatore, accusato di favoreggiamento: l'uomo aveva prestato a Romeo assistenza anche pagando i canoni di affitto ed intestandosi le utenze elettriche per evitare qualsiasi riconducibilità dell'immobile al ricercato.

Il latitante è stato portato nel carcere di San Vittore. Sono in corso ulteriori approfondimenti, finalizzati a ricostruire la rete di connivenze e protezione di cui l'uomo ha potuto godere durante i mesi passati in clandestinità.

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata