In Italia sono sette i milioni di persone che usano la bicicletta per spostarsi. Svettano tra le regioni Veneto ed Emilia

Una vita sulle due ruote per spostarsi meglio, per amore dell'ambiente, per fare sport o passeggiate. Sempre più italiani scelgono di muoversi in bici, la cui vendita ha raggiunto quota un milione e seicentomila pezzi, superando così il numero di auto immatricolate. In Italia, sette milioni di persone usano la bicicletta. Nel corso degli anni si è fortemente modificata non solo la figura del 'ciclista', ma anche quella del mezzo di locomozione.

I CICLOTURISTI. Fenomeno in netta espansione, industria fiorente: il turismo in bicicletta richiede tempo, conoscenza, fatica, avventura, ma anche tanta emozione. In Germania esistono 7 milioni di cicloturisti, che spendono mediamente 1.200 euro l'anno, generando un fatturato di 9 miliardi di euro. In Francia il fatturato cicloturistico è pari a 2 miliardi. Nel nostro Paese, la provincia autonoma di Trento, che ha ottenuto gli introiti cicloturistici più alti, vanta oltre 100 milioni di euro l'anno di fatturato, grazie ai suoi 400km circa di piste ciclabili.

AD OGNUNO LA SUA BICI. Quale bici preferiscono gli italiani? A conquistare il primo posto sono le trekking o city bike (32%), seguite dalle mountain bike (30%), le bici da bambino (18%), da corsa (7%), le classiche (10%) e le bici elettriche (3%), dotate di un motore elettrico che assiste il ciclista nella pedalata e che hanno segnato un +9,5% rispetto al 2011, confermando di essere un fenomeno in espansione soprattutto nelle grandi città.

ITALIA FANALINO DI CODA. Ma l'Europa è ancora molto lontana. A smorzare facili entusiasmi ci pensa Piero Nigrelli, direttore del settore biciclette dell'Associazione nazionale ciclo, motociclo e accessori. "Per parlare di vero boom – dice a LaPresse – serve molto più coraggio da parte di chi ci governa. Gli olandesi non sono nati in bicletta, ma nel corso degli anni hanno talmente disincentivato l'uso dell'auto che è stato naturale spostarsi in bicicletta". "Si tratta – continua – di interventi che nulla hanno a che fare con le nostre zone pedonali. Se venisse tolta una fila di parcheggi in tutte le vie, in 10 anni cambierebbe il volto delle città". "Ma come si può mai pensare a una rivoluzione del genere – dice provocatoriamente Nigrelli – se a Roma i politici sfrecciano con auto blu e macchine di scorta al seguito?".

COSA CI SPINGE SUI PEDALI? Contando su un giro di affari di un miliardo di euro, il mondo delle due ruote è mutato negli ultimi 25 anni. Stando ai dati forniti da Nigrelli, un quarto di secolo fa i motivi che spingevano all'acquisto erano soprattutto lo sport o il semplice movimento. Ora, invece, le motivazioni sono molteplici: la prima è la convinzione profonda, il senso etico di poter contribuire a migliorare le condizioni climatiche.

SVETTANO VENETO ED EMILIA. L'analisi geografica pone il Nord Est al primo posto per le vendite, nonostante una popolazione inferiore in termini numerici rispetto ad altre zone. In particolare, svettano Veneto ed Emilia Romagna, che ospitano strutture e infrastrutture dedicate alla bicicletta in grado di sostenerne l'acquisto e l'uso. Laddove esiste integrazione di mezzi pubblici veloci con corsie preferenziali per le bici, piste ciclabili, zone 30, Ztl, parcheggi, trasporto sui mezzi pubblici, la bicicletta risulta il veicolo più pratico, rapido e conveniente: il 50% degli spostamenti all'interno dei centri urbani è inferiore ai 5 chilometri e, in questi casi, la bici risulta essere il mezzo più veloce.

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata