Città del Vaticano, 31 dic. (LaPresse) – “Sì, a volte mi arrabbio ma non mordo”. Lo ha detto Papa Francesco, incontrando i pueri cantores, cori di voci bianche che tradizionalmente accompagnano con il canto la liturgia nella Chiesa cattolica, rispondendo alla domanda di una bimba che gli ha aveva chiesto se si arrabbia mai. “Delle volte – ha aggiunto – mi arrabbio quando qualcuno fa una cosa che non va bene. Mi aiuta pensare alle volte che io ho fatto arrabbiare gli altri. E allora mi dico ‘non hai diritto di arrabbiarti'”.

BUONI PROPOSITI. “I miei buoni propositi per il 2016? Ne ho fatto uno: pregare di più”, ha sottolineato il Pontefice, rispondendo alla domanda di una bimba. “Mi sono accorto – ha aggiunto – che vescovi e i preti, e io sono un vescovo, devono reggere il popolo di Dio prima di tutto con la preghiera. E’ il primo servizio. Non si può essere vescovo nella Chiesa senza la preghiera al primo posto. In questi giorni ho pensato che un buon proposito per il prossimo anno sarebbe questo, pregare un po’ di più. Domando a voi: pensate che questo sarebbe un buon proposito anche per voi?”.

SOGNO DA BAMBINO. “Se vi dico la verità vi farò ridere. Quand’ero piccolo cosa sognavo di diventare? Andavo spesso con la nonna e la mamma a fare la spesa. Non c’erano i supermarket, c’era il mercato per la strada con i banchi della verdura e del pesce. Un giorno a casa, a tavola, mi fecero questa domanda. Sapete cosa ho detto? Il macellaio”, ha precisato il Papa rispondendo alla domanda di un bambino. “Perché il macellaio – ha spiegato – prendeva il coltello e faceva i pezzi. E’ un’arte, mi piaceva guardarlo. Da piccolo pensavo che mi sarebbe piaciuto diventare macellaio. Poi ho cambiato idea”.

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