Milano, 15 dic. (LaPresse) – I lanci di acido erano “gesti dimostrativi, che facevo prima di tutto per me stessa ma anche per risolvere la crisi di coppia“. Lo ha detto Martina Levato a processo insieme al Alexander Boettcher e al complice Andrea Magnani per le aggressioni con l’acido, spiegando il perché del suo gesto. “Lo facevo anche per Alex – ha spiegato – per dimostrargli che ero in grado di riconquistare la mia dignità” di donna, dopo averlo tradito con altri ragazzi. La ragazza ha anche spiegato che “anche se l’aggressione” a Giuliano Carparelli “non è andata a buon fine, il solo fatto di averla eseguita mi aveva dato autostima”. Nel corso del lungo contro interrogatorio, Martina Levato ha anche parlato di come lei e Andrea Magnani si siano procurati fucili di plastica per lanciare l’acqua appena due giorni dopo il blitz fallito ai danni del fotografo e ha spiegato che servivano per bagnarsi con l’acqua in giardino, anche se era novembre. Il sospetto della procura è che questi fucili servissero invece per lanciare acido.
Martina ha anche parlato di come Magnani le abbia proposto di vendicarsi degli uomini che l’avevano maltrattata. In un primo momento il bancario le aveva proposto di utilizzare una “pistola”, ma la 24enne si è rifiutata di rivelare ai giudici il nome della persona da cui il ragazzo avrebbe potuto “acquistare l’arma”, che lei ha ipotizzato potesse essere qualcuno “che viveva in un campo rom”. “Mi fidavo di Magnani – ha aggiunto – e della sua esperienza, aveva le competenze giuste per le aggressioni”. Martina, rispondendo alle domande dell’avvocato Paolo Tosoni, ha quindi parlato della lista dei possibili obiettivi, cadendo in contraddizione quando il legale le ha fatto notare che alcuni dei nomi contenuti nell’elenco non erano affatto casuali, come sosteneva la ex studentessa, ma Magnani non li avrebbe potuti citare se non avesse avuto modo di leggerli.
Martina, incalzata dalle domande degli avvocati, ha parlato anche del suo rapporto con Alexander, che si è modificato nel tempo. “Oggi il mio sentimento per lui non è più quello di una volta – ha sottolineato – rispetto il fatto che è il padre del mio bambino, ma non rifarei quasi nulla di quello che ho fatto”.
All’inizio del rapporto, infatti, “avevo identificato in Alex l’uomo della mia vita – ha ammesso – l’uomo perfetto per costruire una famiglia”. “Quando ho conosciuto Alex – ha spiegato – frequentavo altri ragazzi. Nel momento in cui ci siamo fidanzati, per la prima volta ci siamo veramente aperti, dicendoci tutto sulle nostre vite private. Lui mi ha detto che era sposato e io gli ho parlato dei ragazzi che frequentavo”. A quel punto, però, la fiducia del broker 30enne in lei sarebbe venuta meno. “Ad Alex però non interessavano i nomi ma il concetto – ha detto – non erano le persone con cui ero stata a infastidirlo, ma era l’idea che io fossi stata con un altro che lo colpiva. Per lui era un vero affronto alla sua virilità, alla sua persona. Io avevo paura di perderlo anche perchè mi ero resa conto che avevo in mano la possibilità di crearmi una famiglia ma non riuscivo a tenerla. Per questo continuavamo a litigare”. E proprio in questo stato di alterazione emotiva, Martina avrebbe deciso di “punire” con l’acido gli ex fidanzati.
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