Olbia, 11 dic. (LaPresse) – I carabinieri di Alba, in provincia di Cuneo, in collaborazione con i militari della sezione operativa del reparto territoriale di Olbia, hanno dato esecuzione all’ordinanza di arresto di un pregiudicato di 40 anni, appartenente ad una famiglia dei Giostrai, responsabile del furto aggravato perpetrato la scorsa estate nella villa di Porto Rotondo di proprietà di un imprenditore di Sassari.

Il nomade, dopo quattro mesi di latitanza, capendo di essere ormai braccato dagli investigatori si è consegnato spontaneamente, accompagnato dal proprio avvocato, ai carabinieri della compagnia di Alba che pochi giorni fa erano arrivati vicinissimi alla sua cattura.

Infatti, un paio di settimane fa, il ricercato era stato intercettato da una pattuglia dei carabinieri lungo la tangenziale di Alba e pur di non farsi catturare si era dato ad una rocambolesca fuga in auto inseguito dai militari anche in contromano, incurante degli altri automobilisti in transito. Le indagini dei carabinieri di Olbia hanno anche permesso di denunciare a piede libero un 35enne sempre originario di Alba (Cuneo), per lo stesso reato in concorso con l’arrestato. Il provvedimento cautelare è stato disposto dal gip di Tempio Pausania a seguito della minuziosa attività investigativa svolta dei carabinieri di Olbia che insieme ai colleghi della cittadina piemontese, in breve tempo, hanno dato un nome agli autori del furto.

I fatti risalgono allo scorso mese di luglio, allorquando due individui con il volto travisato, dopo essere penetrati all’interno della villa in località Marinella a Olbia, si erano impossessati di una cassaforte contenente orologi e gioielli per un valore complessivo di circa 60 mila euro. I malviventi, che controllavano l’abitazione, hanno atteso che la figlia dei proprietari, il fidanzato e due amici si recassero nel giardino della villa. Rientrata in casa, la ragazza aveva le camere rovistate e si era resa conto che dall’armadio di una stanza da letto era stata asportata la cassettiera, poi rinvenuta in giardino, alla quale era incardinata una cassaforte di piccole dimensioni che conteneva orologi e gioielli in oro con brillanti e zirconi. L’arrestato è stato portato nel carcere di Asti.

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