Cosenza, 10 dic. (LaPresse) – I carabinieri del comando provinciale di Cosenza hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip su richiesta della procura della Repubblica cosentina, a carico di Domenico Mignolo, 28enne cosentino, pluripregidicato vicino alla potente cosca di ‘ndrangheta ‘Rango-Zingari’. L’uomo è accusato di aver ucciso, nel giorno della domenica delle Palme, il 29 marzo scorso, il 26enne cosentino Antonio Taranto, colpito da un colpo di revolver che Mignolo avrebbe sparato dal balcone della propria abitazione. Taranto sarebbe stato colpito per errore, non era lui il bersaglio di Mignolo.
Le indagini, condotte dal reparto operativo dei carabinieri di Cosenza, e coordinate dalla procura, hanno portato alla luce il reale movente del gesto: Mignolo sarebbe stato particolamente adirato per non aver ricevuto ‘lo stipendio’ dal proprio clan nel periodo in carcere. A nulla sono valsi i tentativi dei familiari di indurlo alla calma. L’uomo, noto per il suo carattere irascibile, mentre era affacciato al balcone della propria abitazione, alla vista di colui che ritenteva responsabile del mancato pagamento, non ha esitato ad esplodere almeno due colpi di pistola, inceppatasi, colpendo nel mucchio la persona sbagliata. I particolari dell’operazione, nel corso della quale sono state eseguite 10 perquisizioni con l’impiego di 50 militari dell’Arma, saranno resi noti nel corso di una conferenza stampa che si terrà alle 11 presso il comando provinciale dei carabinieri di Cosenza alla presenza dei vertici della procura di Cosenza.
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