Reggio Emilia, 4 dic. (LaPresse) – Dalle prime ore di stamattina i carabinieri del comando provinciale di Reggio Emilia stanno eseguendo un’operazione antimafia nelle province di Reggio Emilia, Mantova e Crotone, con il supporto dei comandi territorialmente competenti, per eseguire un provvedimento di sequestro preventivo di beni per circa 2 milioni di euro. Nel mirino il pregiudicato Francesco Grande Aracri, 61enne residente a Brescello (Reggio Emilia), elemento apicale dell’articolazione ‘ndranghetista attiva in Emilia Romagna, Lombardia e Veneto e collegata alla cosca Grande Aracri di Cutro, capeggiata da Nicolino, attualmente detenuto e fratello di Francesco. I beni sequestrati, ubicati anche nelle Province di Mantova (Suzzara) e Crotone, consistono in 2 conti correnti e depositi bancari; 2 società di capitali; 7 appartamenti; 8 autorimesse; svariati terreni edificabili e seminativi.
Il provvedimento segue la confisca dei beni per 3 milioni di euro di euro, originata dal sequestro patrimoniale preventivo del 2013. La misura odierna, a firma del presidente del tribunale di Reggio Emilia, è stato richiesto dalla Dda di Bologna che ha condiviso la richiesta dei carabinieri del comando provinciale di Reggio Emilia avanzata a seguito degli elementi emersi nel corso della complessa indagine patrimoniale eseguita nei confronti di Francesco Grande Aracri, gravato peraltro da sentenza definitiva passata in giudicato per associazione di stampo mafioso.
La nuova attività antimafia, pone un nuovo importante pilastro che affianca il precedente, il sequestro del 2013 poi divenuto confisca di primo grado nel 2015, nel 2014 l’operazione ‘Zarina’ e di nuovo nel 2015, a più riprese, è scattata l’operazione ‘Aemilia’, tutte attività che vedono sempre nella Dda di Bologna, nel tribunale e nei carabinieri emiliani le istituzioni impegnate in prima linea nel contrasto alle infiltrazioni della ‘ndrangheta crotonese non solo in Emilia Romagna, ma anche Lombardia e Veneto.
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