Di Laura Carcano
Roma , 21 nov. (LaPresse) – Un “no” chiaro al terrorismo dal mondo dei musulmani in Italia scesi oggi in piazza a Roma per una manifestazione sotto la pioggia battente in piazza Santi Apostoli. “I musulmani d’Italia hanno deciso di riunirsi per la manifestazione ‘Not in my name’, per noi Dio è amore e non morte, per noi l’Islam è pace e non guerra. Vogliamo gridare la nostra ferma condanna al terrorismo”, ha detto l’imam Abdellah Redouane, segretario generale della Grande Moschea di Roma e del Centro islamico culturale d’Italia, dal palco che ha visto susseguirsi diverse voci del mondo moderato dell’Islam italiano, ma anche esponenti del mondo sindacale e politico nazionale.
“‘Not in my name’ per dire che i terroristi usano l’Islam per un discorso che non è religioso. I terroristi non possono più usare la nostra religione contro gli altri e contro di noi. Come musulmani non ci riconosciamo nel metodo dei terroristi e vogliamo dire all’Italia e all’Europa che siamo contro il terrorismo e lo condanniamo e vogliamo unirci per sconfiggerlo. Tutta la piazza Santi Apostoli era piena. Oggi, ho visto senegalesi, egiziani, marocchini, tunisini, algerini, pakistani, tanti dal Bangladesh e da altri Paesi”, ha sottolineato Redouane finita la manifestazione che la Grande Moschea di Roma ha contribuito promuovere.
“Il terrorismo non può continuare a colpire ovunque in nome dei musulmani. Stiamo dimostrando qui, credenti e non credenti, che uniti possiamo vincere la paura e il terrorismo che è un cancro della umanità. Le prime vittime dei terroristi sono i musulmani, in Algeria, Tunisia, Yemen, Iraq”, ha aggiunto Redouane.
Diverse centinaia di persone tra fedeli e guide religiose, musulmani, imam, cittadini italiani, politici ed esponenti delle istituzioni, hanno sfidato la pioggia nella piazza fra le bandiere della pace. Fra i politici anche il presidente della commissione Esteri del Senato Pier Ferdinando Casini, Luigi Manconi, Fabrizio Cicchitto, il parlamentare Pd Khalid Chaouki, nato in Marocco, promotore dell’iniziativa e sotto scorta per le minacce ricevute, il sottosegretario agli Esteri Benedetto della Vedova. E anche il sindaco di Torino Piero Fassino, la leader della Cgil Susanna Camusso, Stefano Fassina e il leader della Fiom Maurizio Landini e i maggiori referenti delle comunità islamiche italiane.
Tanti i cartelli contro il terrore dell’Isis: “#iononsonoterrorista”, “L’Isis è un cancro del corpo islamico”, “Il terrorismo non ha religione, non ha nazione”, “L’Italia sono anch’io”. Fra la folla una donna somala con le sue due figlie che ha detto “mi sento italiana, sono musulmana, no agli estremismi”. “Dopo oggi, con la piazza strapiena, nonostante la pioggia, non vogliamo più sentire strumentalizzazioni politiche sull’Islam e sul mondo arabo”, ha detto il presidente del Co-mai (Comunità del mondo arabo in Italia) Foad Aodi. Coi musulmani italiani anche la comunità di Sant Egidio per dire ‘Not in my name’. “Oggi la storia ci unisce. Tutti cristiani e musulmani abbiamo il dovere di costruire il futuro della nostra società”, sono state le parole del presidente della Comunità di Sant`Egidio, Marco Impagliazzo. Parole a sostegno dell’impegno contro la violenza manifestato dai musulmani d’Italia sono state espresse dal capo dello Stato Sergio Mattarella. “Non possiamo accettare – ha scritto il presidente della Repubblica -nel messaggio inviato al segretario generale del centro islamico culturale d’Italia, Redouane, in occasione della manifestazione – che le fedi vengano strumentalizzate e piegate da strategie disumane, che producono odio e cercano di spezzare le reti del vivere insieme e del dialogo”. E questa è stata la risposta di Mohamed Guerfi, imam di Verona, a un giornalista che gli ha chiesto ‘se le domandassero di giurare prima sulla Costituzione che sul Corano lei che farebbe?’: “La Costituzione – ha detto l’imam del Veneto – è la base della nostra convivenza qui in Italia, tutte le persone, a prescindere dalla loro appartenenza religiosa, devono rispettare la Costituzione italiana, che è una bellissima Costituzione”.
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