Milano, 23 set. (LaPresse) – Obbediva senza fare domande, proprio come “un soldato” con il suo superiore. Andrea Magnani, il presunto complice della “coppia dell’acido”, ha descritto così il rapporto con Alexander Boettcher nel corso del processo per le aggressioni a Stefano Savi, Giuliano Carparelli e per il tentativo di Martina Levato di evirare l’ex compagno di università Antonio Margarito. Magnani sta rispondendo alle domande del pm Marcello Musso in qualità di teste imputato in un procedimento connesso. Il processo, celebrato con rito abbreviato, a carico suo e di Martina Levato, riprenderà infatti il 9 ottobre davanti al gup Roberto Arnaldi. Il bancario di 32 anni ha descritto Boettcher come “uno stratega”, che lui seguiva passo passo in tutti i suoi movimenti, inclusi gli allenamenti notturni a parco Ravizza e le scorribande in auto per Milano. Incalzato dal pm Marcello Musso, che gli ha chiesto “ma lei, impiegato di banca, ubbidiva come un soldato?”, Magnani ha risposto: “Se lei vuole descrivermi come un soldato, sì”.
© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata