Roma, 18 set. (LaPresse)- “La chiusura di questa mattina del Colosseo e dei principali siti archeologici della città di Roma a causa di un’assemblea sindacale si commenta da sola. Uno spettacolo indecoroso per la nostra capitale in primis e poi per i tanti turisti arrivati da tutto il mondo che hanno trovato chiuse le porte di uno dei monumenti più famosi sul pianeta”. Così Ernesto Carbone, deputato e membro della segreteria nazionale del Pd.
“I sindacati, da sempre lungimiranti – prosegue – hanno pensato bene di nascondere le nostre bellezze al mondo, dimostrando ancora una volta a tutti qual è il vero motivo per cui l’Italia non viene considerata un paese attrattivo per i privati che vogliono investire qui o per i mecenati che vogliono preservare le bellezze della nostra penisola. Io capisco tutto e trovo legittimo discutere dei problemi dei lavoratori”.
“E immagino che anche in tutta Europa, anzi in tutto il mondo i sindacati discutano con i propri iscritti e si organizzino in assemblee. Ma non mi risulta che in nessuna parte del mondo un turista arriva davanti a un museo e trova chiuso. O sono più bravi i sindacalisti europei o abbiamo un evidente problema noi. Quello che proprio non comprendo è come sia possibile – oggi – parlarsi offrendo un disservizio ai cittadini”.
“Molti di questi visitatori – conclude Carbone – non avranno una seconda opportunità per ritornare a Roma e rivedere le nostre meraviglie. E anche se non hanno un sindacato che li difende questo non vuol dire che non vadano tutelati. Sono loro infatti la vera ricchezza che garantisce lavoro e occupazione agli operatori turistici. E il lavoro prima di difenderlo bisogna crearlo e preservarlo”.
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