Torino, 15 set. (LaPresse) – Sì al naturismo dal consiglio regionale del Piemonte. “Nella seduta del 15 settembre- si legge in una nota del consiglio regionale subalpino – è stata licenziata dall’Assemblea – con 32 sì, 1 no e 5 astenuti – la legge sulla pratica del naturismo in Piemonte. Le nuove norme definiscono i criteri del naturismo sul territorio piemontese, con particolare attenzione alla promozione dei siti a esso dedicati e di adeguate condizioni per garantire privacy e disciplina”.
La legge, di tredici articoli, è stata illustrata in Aula dai relatori Davide Bono (M5S) e Domenico Rossi (Pd).
“Con questo provvedimento- prosegue la nota – la Regione intende attuare i mirati accorgimenti e la necessaria riservatezza per i cittadini che scelgono la pratica di questo stile di vita, in armonia con la natura e il rispetto di se stessi, degli altri e dell’ambiente. È stata inoltre stabilita l’individuazione di aree predisposte e la realizzazione di strutture pubbliche e private, anche mediante la concessione di contributi disciplinati dalle leggi già in vigore d’incentivazione del settore turistico. I Comuni del Piemonte possono, infatti, destinare a tale pratica spiagge lacustri o fluviali, boschi e ambienti naturali di proprietà del demanio o di enti pubblici, vigilando sull’attività svolta”.
“Chiunque intende gestire un’attività connessa al naturismo- prosegue – può presentare, una segnalazione certificata, in modalità telematica, allo Sportello unico per le attività produttive (Suap) del Comune sul cui territorio esistono strutture e aree appositamente destinate. Sono previste, inoltre, sanzioni pecuniarie da 250 a 6mila euro per chi non rispetta gli obblighi stabiliti. L’attuazione della legge non comporta oneri aggiuntivi a carico del bilancio regionale, grazie a una clausola di neutralità finanziaria. Eventuali risorse rientrano nei finanziamenti in materia di turismo”.
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