Città del Vaticano, 5 set. (LaPresse) – Stare “vicino alla gente” e aiutarla nel “cammino della vita”. Sono queste le parole che Papa Francesco rivolge a immigrati e clochard negli Stati Uniti, per motivare la visita che effettuerà dal 22 al 27 settembre tra New York e Philadelphia. Attraverso una videoconferenza, registrata il 31 agosto e trasmessa dalla catena televisiva Abc ieri, 4 settembre, il Pontefice si è collegato con tre località degli Stati Uniti. Il Papa ha dialogato con gli studenti della scuola “Cristo Rey” dei Gesuiti a Chicago, che ospita giovani provenienti dagli ambienti meno favoriti, con alcuni clochard di un centro a Los Angeles e con i migranti di una parrocchia a McAllen, in Texas, a poche miglia dalla frontiera con il Messico. Tra le diverse tappe in Usa, il Pontefice sarà a Philadelphia per l’Incontro mondiale delle famiglie.
ACCOGLIERE TUTTI. Nel ricevere oggi in udienza i membri delle Cellule parrocchiali fondate da Don Perini, Papa Francesco ha lanciato una serie di esortazioni. “Il nostro giudice è il Signore – ha detto – e se ti viene in bocca di dire una parola di giudizio su uno o sull’altro, chiudi la bocca. Il Signore ci ha dato il consiglio: ‘Non giudicate e non sarete giudicati’. Convivere con la gente con semplicità, accogliere tutti: perché, accogliere tutti?”. Poi, leggendo il testo, il Pontefice ha risposto: “Per offrire l’esperienza della presenza di Dio e dell’amore dei fratelli. L’evangelizzazione sente forte l’esigenza dell’accoglienza, della vicinanza, perché è uno dei primi segni della comunione che siamo chiamati a testimoniare per avere incontrato Cristo nella nostra vita”. Infine, parlando a braccio, ha concluso: “La Chiesa è la casa paterna. C’è posto per tutti: per tutti. E Gesù dice, anche il Vangelo: ‘Chiamate buoni e cattivi: tutti’. Non c’è differenza”.

