Funerali Casamonica, la politica accusa Marino e Alfano: ne rendano conto

Funerali Casamonica, la politica accusa Marino e Alfano: ne rendano conto

Di Donatella Di Nitto

Roma, 21 ago. (LaPresse) – Il sindaco Marino e il titolare del Viminale, Alfano, sotto accusa per il funerale show di Vittorio Casamonica, il boss dell’omonimo clan di Roma. La politica italiana si accende a quel continuo “noi non sapevamo nulla” che prefettura, questura e vigili urbani continuano a pronunciate e non ci sta allo “scaribarile” che si sta consumando in queste ore.

L’ultimo addio al boss in stile hollywoodiano, unito allo scandalo di Mafia Capitale, fanno quindi da assist alle opposizioni, e non solo, che si sono scagliate contro il sindaco di Roma, in vacanza negli Usa, e contro il ministro dell’Interno.

Per Forza Italia Marino deve dimettersi, mentre Alfano deve andare “in Parlamento a spiegare com’è potuta accadere una simile oscena catena di omertà e incompetenza che sfregia Roma e i romani!”.

Maurizio Gasparri poi va oltre e in vista del Consiglio dei Ministri della prossima settimana (durante il quale Alfano relazionerà sullo scandalo di Mafia Capitale, ndr.) rilancia: “il comune di Roma va sciolto per mille ragioni scritte nella relazione dei tre funzionari prefettizi. Prefettura e governo vogliono disattenderle per motivazioni da chiarire e che potrebbero portare a un contenzioso davanti all’autorità giudiziaria”.

Molto più esplicito il leader di Conservatori e riformisti Raffaele Fitto, che sottolinea che “sul funerale Casamonica Roma e l’Italia hanno rimediato una figuraccia mondiale, inutile girarci intorno. Il mondo assiste a una spettacolare prova di forza e di potere contro lo Stato e dentro lo Stato”.

Sotto accusa l’elicottero che ha sorvolato la zona della chiesa per cospargere petali di rosa sui presenti al funerale, ma anche il corteo funebre, composto dalla carrozza d’epoca trainata da sei cavalli bianchi, che si è mosso o per sette chilometri con al seguito 250 auto.

Insomma un evento che non poteva passare inosservato, attaccano specie dall’opposizione, anche perché ha visto impegnati vigili urbani, polizia e carabinieri. Secondo Massimo Corsaro, deputato fittiano, infatti, “è evidente che qualcuno ha lasciato mano libera agli organizzatori di questo scempio magari per tenere buoni rapporti con il clan e non calpestargli i piedi” “Marino non sapeva, il prefetto non sapeva, il questore non sapeva – afferma il capogruppo di Fratelli d’Italia, Fabio Rampelli -. Troppe persone irresponsabili agiscono come le tre scimmiette, non vedono, non sentono, non parlano”.

Ma anche dalle fila della maggioranza arriva la richiesta di fare chiarezza. “L’indegna sceneggiata in cui è stato trasformato il funerale di Casamonica non può essere derubricato a sfregio alla città di Roma”, sottolinea Enrico Zanetti, segretario politico di Scelta Civica: “Pretendiamo ora una reazione forte da tutte le istituzioni, anzi fortissima, per insegnare cosa produce la protervia e l’arroganza di gente che non si accontenta di delinquere, ma vuole addirittura imporsi come modello di successo su tutti i cittadini che seguono le regole per cercare di farsi strada nella vita”.

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