Milano, 15 ago. (LaPresse) – È nato intorno mezzanotte e un quarto il bambino di Martina Levato e Alexander Boettcher, la coppia condannata a 14 anni di carcere per aver gettato dell’acido contro Pietro Barbini. Il travaglio, indotto in tarda mattinata con una dose di ossitocina, è durato molte ore. Anche il parto è stato più complesso del previsto perché il piccolo, di oltre 4 kg, non ha reso agevole il lavoro dei medici. Mamma e bimbo stanno bene. Con Martina in sala parto c’era la mamma, mentre il papà, da quanto si è appreso da fonti ospedaliere, è stato costretto, per mancanza di autorizzazione da parte del pm Marcello Musso, ad attendere per ore di fronte alla sala parto senza avere notizie della figlia.

Alla ragazza è stato praticato un taglio cesareo e, da quanto si è saputo, dopo la nascita del figlio, che ha chiamato Achille, non le è stato permesso di abbracciarlo e tenerlo con sè durante la notte, come accade normalmente. Anche la nonna materna, che si trovava vicina alla sala operatoria, non avrebbe potuto seguire tutte le fasi del parto e non sarebbe riuscita a trascorrere qualche minuto con il nipote. La mamma e i nonni, su disposizione del Tribunale dei minori, non potranno vedere il piccolo per tre giorni, in attesa che i giudici prendano una decisione sul futuro del minore. Tre sono le possibili soluzioni: il bimbo potrà restare con la mamma all’interno dell’Icam, la struttura a ‘custodia attenuata’ di via Macedonio Melloni a Milano per le detenute con figli fino a 6 anni, oppure essere affidato ai nonni o, in alternativa, ad una famiglia estranea, in vista di una futura adozione.

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata

Tag: ,