di Stefano Rizzuti

Roma, 31 lug. (LaPresse) – La fase di criticità all’aeroporto di Fiumicino è superata, sia per le compagnie tradizionali che per le low cost. L’annuncio arriva in tarda mattinata dall’Enac, l’Ente nazionale per l’aviazione civile, e fa tirare un sospiro di sollievo a tutti i passeggeri in partenza e in arrivo all’aeroporto Leonardo Da Vinci in uno dei weekend più complicati di tutta la stagione estiva per l’alto flusso di passeggeri. Ben 140mila nella sola giornata di venerdì, stando ai numeri dell’Enac.

Inevitabile, quindi, che qualche disagio persista: non dovuto tanto all’incendio divampato mercoledì vicino allo scalo romano, quanto alle “fisiologiche” difficoltà di un giorno come questo. Già in mattinata, comunque, la società Aeroporti di Roma aveva parlato di “pochissimi ritardi e di operatività al 100%“. Sottolineando come l’unica criticità riguardasse i passeggeri di alcune compagnie che sono ancora in attesa di essere ‘riprotetti’ (ricollocati su un volo che sostituisca quello precedentemente cancellato).

La situazione più complicata rimane quella della compagnia spagnola Vueling, ma anche in questo caso – assicurano dall’Enac – tutto dovrebbe tornare alla normalità nell’arco di 24 ore.

L’Ente nazionale per l’aviazione civile, intanto, conferma la riunione convocata per il 6 agosto con Adr e Alitalia, spiegando che si tratta di un incontro per “analizzare l’accaduto e non per gestire l’emergenza”, rispondendo a chi l’accusava di intervenire con troppo ritardo.

La polemica non è solo quella sollevata nei confronti degli enti che gestiscono lo scalo romano, ma si allarga anche alla sfera politica.

Esemplificativo è quanto dichiarato dal presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni, che ha chiesto ad Alitalia di ripensare le sue scelte e “ritornare su Malpensa visto quello che sta succedendo a Fiumicino”, definito una vicenda scandalosa dal governatore leghista. Maroni aggiunge: “Stiamo dando con Roma l’immagine di un’Italia allo sfascio e con l’Expo l’immagine dell’eccellenza. Il governo dovrebbe intervenire ma non lo fa”.

La risposta di Palazzo Chigi non si fa attendere, ma è diversa da quella in cui sperava Maroni: “Fiumicino è un hub fondamentale per il futuro del Paese – spiega Renzi al termine del Consiglio dei Ministri – e nei prossimi giorni faremo un punto sull’organizzazione dei prossimi anni, occorrono più treni, più forze di polizia e strutture aeroportuali più forti”.

L’obiettivo di Renzi è “cambiare pagina”. Intanto, però, bisogna verificare se “gli episodi degli scorsi giorni sono dolosi o meno”. Per il presidente del Consiglio “non è possibile che accadano cose come queste” e ora si devono “fare tutti i controlli per colpire i colpevoli, se ci sono”.

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