Vercelli, 30 lug. (LaPresse) – Furto e falsificazione di documenti di identità per ottenere o rinnovare illegalmente permessi di soggiorno: con queste accuse la polizia di Vercelli ha eseguito 9 misure cautelari agli arresti domiciliari nei confronti di altrettante persone responsabili a vario titolo di due associazioni per delinquere, individuate grazie alla compartecipazione di un indagato ad entrambe.
Le indagini hanno preso il via nel dicembre 2014, dopo che all’ufficio immigrazione della questura di Vercelli furono presentati documenti falsi per l’ottenimento o rinnovo di permessi di soggiorno. Ne è nata una attività investigativa della polizia, con il coordinamento della Procura della Repubblica di Vercelli, che ha permesso di individuare un gruppo di 4 persone, italiani e stranieri, dediti alla falsificazione dei documenti in cambio di denaro o altre utilità. Tali documenti, che hanno reso possibile la regolarizzazione di almeno una ventina di immigrati, tutti denunciati per averne usufruito, sono state presentate anche a Novara, Pavia, Genova, Alessandria e Bolzano.
Inizialmente, dunque, 3 persone sono finite agli arresti domiciliari, e sono stati sequestrati numerosi computer e stampanti per falsificazione di patenti e carte d’identità. Grazie a questa attività di indagine è stato individuato un trentaquattrenne italiano che partecipava, con atri 7 italiani e 2 stranieri, anche alla pianificazione ed esecuzione di numerosi furti all’interno di una nota azienda di logistica del vercellese.
Questo ha condotto la Polizia di Stato all’esecuzione di ulteriori 6 misure cautelari agli arresti domiciliari.
Durante l’operazione è stata trovata merce per un valore di oltre 100 mila euro, oltre che esplosivi, detonatori ‘Nonel’, miccia detonante alla pentrite, esplosivi di tipo pentrite, polvere da sparo, ed altro materiale che ha reso evidente l’intenzione del gruppo criminale di perpetrare altri colpi.
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