Milano, 29 lug. (LaPresse) – A poco più di trecento giorni dal primo annuncio ufficiale – era il 30 settembre 2014 – e a meno di otto mesi dalla conferenza stampa dello scorso gennaio, in cui sono state illustrate per la prima volta le sue funzionalità, Windows 10 è a disposizione del pubblico globale.

Il giorno del suo lancio segna per la casa di Redmond il culmine della sfida annunciata a suo tempo dal ceo Satya Nadella: dare il via a “un’era informatica più personale nel mondo dei dispositivi mobili e dei servizi cloud”.

Tradotto in termini pratici, l’obiettivo dichiarato è quello di andare verso una mobilità dell’esperienza prima che dello strumento, in linea con la tendenza della tecnologia a essere sempre più un servizio. Con priorità da tenere sempre a mente: la semplicità d’uso e soprattutto la difesa della privacy, un tema cruciale dal punto di vista del consumatore.

Windows 10 si presenta quindi come un sistema operativo in grado di adattarsi a ogni device – dal Pc allo smartphone, dal tablet alla Xbox – garantendo un’esperienza uniforme. Per la versione mobile, però, bisognerà aspettare ancora un po’: indiscrezioni parlano dell’autunno. Nel frattempo, gli utenti avranno modo di testare e valutare le diverse funzionalità presenti nel sistema.

A partire da Cortana, il software a riconoscimento vocale che ha fatto il suo ingresso l’anno scorso su Windows Phone e al quale spetta ruolo di “assistente personale”. Per passare quindi a Microsoft Edge, il nuovo browser che va a rimpiazzare Internet Explorer. Altra novità, l’assenza di password, sostituite dal riconoscimento biometrico attraverso Windows Hello (un sistema che può leggere il volto, l’iride o le impronte digitali). A fare ritorno è invece il tasto Start, che era stato eliminato nel precedente Windows 8. All’atto pratico, a partire da oggi è possibile procurarsi Windows 10 per Pc o tablet scaricando l’aggiornamento gratuito (c’è tempo un anno per farlo, se si possiede già una versione 7, 8 o 8.1) o acquistando un nuovo dispositivo. Gli aggiornamenti diventeranno una costante anche per il futuro, visto che in una conferenza lo sviluppatore Jerry Nixon ha annunciato che “sarà l’ultima versione di Windows”. Nessun Windows 11 all’orizzonte, quindi, proprio perché il nuovo sistema operativo va considerato un servizio, e come tale sarà offerto. D’altra parte, in segno di discontinuità, non c’è stato neanche un Windows 9.

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