Modena, 20 lug. (LaPresse) – Perseguitava incessantemente la ex convivente e ier sera, a Modena, è stato arrestato in flagranza di reato dai carabinieri. Si tratta di un operaio edile 30enne, di origini campane ma residente a Modena, ritenuto responsabile di atti persecutori aggravati ai danni di un’infermiera 40enne, modenese.
Verso le 21, in seguito ad una richiesta d’aiuto al 112, i carabinieri sono intervenuti davanti all’abitazione della vittima, dove l’uomo si era appostato e aveva iniziato a chiamare la donna al telefono e a suonare il citofono, supplicandola di tornare insieme a lui e, allo stesso tempo, insultandola e minacciandola gravemente e impedendole, di fatto, di uscire di casa.
Non si trattava della prima volta. L’uomo aveva già molestato in altre occasioni la ex convivente e quello di eri era solo l’ultimo episodio di una condotta persecutoria incessante.
I carabinieri hanno adottato nei confronti del presunto stalker la misura dell’arresto obbligatorio in flagranza di reato, prevista dalla Legge 119 del 2013 in materia di ‘prevenzione e contrasto della violenza di genere’. Pochi giorni fa l’uomo era stato indagato per lo stesso reato: la vittima aveva sporto querela negli uffici della polizia municipale di Modena. Il 14 luglio scorso, il 30enne aveva ricevuto anche un ammonimento da parte del questore di Modena.
La donna ha riferito alle forze dell’ordine che gli atti persecutori sono iniziati dopo l’interruzione della relazione, durata due anni, e consistevano in continui contatti telefonici, approcci e pedinamenti, accompagnati da richieste pressanti e moleste, talvolta degenerate nella minaccia di ucciderla, al fine di indurla a tornare insieme.
In un’occasione l’uomo l’aveva anche aggredita fisicamente, provocandole delle ferite alla testa, alla spalla ed al piede, giudicate guaribili in otto giorni di prognosi. L’arrestato è stato condotto nella casa circondariale di Modena.
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