Napoli, 14 lug. (LaPresse) – E’ di corruzione aggravata l’accusa nei confronti del deputato di Forza Italia Carlo Sarro, per cui la Procura di Napoli ha richiesto l’autorizzazione all’arresto alla Camera nell’ambito dell’operazione ‘Medea’, che ha portato stamattina a 13 misure cautelari eseguite dai carabinieri del Ros nelle province di Caserta e Napoli su richiesta della Direzione distrettuale antimafia partenopea.
Sarro, commissario dell’Ato3, l’ente d’ambito sarnese vesuviano che si occupa della fornitura idrica, è accusato di turbativa d’asta in una gara d’appalto nell’area di sua competenza, aggravata dall’aver agevolato il clan Zagaria.
Coordinatore provinciale di Forza Italia a Caserta, era stato giudicato incompatibile nel doppio ruolo di parlamentare e commissario straordinario dell’ente per i servizi idrici dall’autorità nazionale anticorruzione, dopo la denuncia del Movimento 5 stelle che aveva chiesto la sospensione dell’esponente di Forza Italia dal ruolo di deputato.
In manette l’ex consigliere regionale Polverino-. In manette sono invece finiti l’ex sindaco di Caserta Pio Del Gaudio, l’ex consigliere regionale Angelo Polverino, entrambi eletti con il Pdl, e l’ex parlamentare dell’Udeur Tommaso Barbato, candidato non eletto alle ultime elezioni regionali nella lista “Campania Libera” in appoggio a Vincenzo De Luca.
L’operazione dei carabinieri del Ros è stata fatta nei confronti di esponenti e favoreggiatori del clan dei Casalesi – gruppo Zagaria, accusati, tra l’altro, di associazione di tipo mafioso, corruzione, intestazione fittizia di beni, turbata libertà degli incanti e finanziamento illecito a partiti politici. Nello stesso ambito, è in corso un provvedimento di sequestro preventivo di conti correnti per un valore complessivo di undici milioni di euro circa.
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