di Ilaria Leccardi e Luca Rossi Rho Pero (Milano), 21 giu. (LaPresse) – Dopo gli attriti degli ultimi giorni sulla vicenda Ventimiglia, riparte da Expo il dibattito europeo sull’immigrazione. Ospite a Milano, in occasione della Giornata nazionale della Francia, il presidente François Hollande, che ha incontrato il premier Matteo Renzi per le visite ufficiali al padiglione transalpino e a Palazzo Italia ma, soprattutto, per un bilaterale in cui l’emergenza migranti è stato il tema principale. Parole di solidarietà e mutuo aiuto, ma pochi punti di convergenze reali tra i due leader, che ancora sono distanti, soprattutto sul sistema delle quote studiato dall’Unione europea.
NO ISTERIE ED EGOISMI. Se Renzi ha chiesto di non lasciarsi andare a “isterie” o a “egoismi”, parlando di quello dell’immigrazione verso l’Europa come di un “fenomeno di portata storica”, Hollande ha voluto ribadire la solidarietà da parte francese verso l’Italia che, a suo avviso, “non deve assumersi tutto il fardello” della vicenda. Ognuno, ha detto il capo dell’Eliseo, “deve fare ciò che gli spetta” e “sottoscrivere un impegno”, inoltre l’Europa deve dimostrare solidarietà e Parigi “farà il suo dovere”.
HOLLANDE NON ARRETRA SU VENTIMIGLIA. Eppure sulla questione Ventimiglia, con i migranti bloccati e respinti in Italia nel tentativo di passare la frontiera transalpina, Hollande non ha fatto un passo indietro. In quel caso, ha spiegato, “abbiamo voluto che le regole di Dublino e l’accordo di Chambery fossero applicati”. La Francia, ha aggiunto, non ha effettuato controlli “al di là dei 20 chilometri previsti” e per questo le regole “sono state rispettate”. Quindi un duro attacco al sistema delle quote dei rifugiati elaborato dall’Europa per ridistribuire tra i Paesi membri i richiedenti asilo. Una formula che secondo Hollande “crea confusione”. “Non ha nessun senso una quota per le persone che hanno diritto all’asilo, dobbiamo trovare altre formule”, ha detto seccamente.
EMERSE LE DIVERGENZE. Benché Renzi abbia cercato di evidenziare i punti di convergenza con Parigi, come la necessità di agire sulle cause in Africa e Medioriente, e di sottolineare l’importanza di un’Europa unita, anche nel segno della risposta data dopo la strage di Charlie Hebdo, nell’incontro di oggi sono emerse le divergenze. Se l’Europa dimostrerà solidarietà, ha detto il premier, “benissimo, troveremo un accordo come successo in passato”. Ma nel caso questo non dovesse avvenire, “siamo pronti al piano B”, ossia la possibilità “di organizzarci da soli”. Renzi ha sottolineato che non si tratta di un problema di “cifre, ma di approccio”. Finora, ha proseguito, “l’Italia ha fatto quello che doveva fare da sola”, soprattutto nel 2014, ma oggi “è importante dare un messaggio insieme”.
SU GRECIA NE’ PESSIMISMO NE’ OTTIMISMO. Visione più definita invece sull’altro tema chiave in discussione, la crisi in Grecia. Hollande ha sottolineato l’urgenza di trovare una soluzione, perché “ogni secondo ha la sua importanza”. I negoziati, ha aggiunto, devono andare avanti da una parte perché le istituzioni internazionali, come Fmi, Bce e Commissione europea “possano far valere alcuni principi”, dopo aver ascoltato la nuova proposta di Atene, dall’altra affinché la Grecia possa ottenere i finanziamenti di cui ha bisogno. Né pessimismo, né ottimismo, dunque, ma l’impegno a far sì che la Grecia resti nell’eurozona. Anche per questo, ha sottolineato Hollande, abbiamo “lavorato molto con la cancelliera Angela Merkel”. “La nostra solidarietà – ha aggiunto – deve essere esercitata nel senso in cui siamo co-responsabili, ma stando alle regole dobbiamo trovare la traiettoria che consenta ai greci di rimanere nell’eurozona. Insisto perché l’accordo sia il più globale e duraturo possibile”.
BAGUETTE, FORMAGGIO E VINO ITALIANO. La visita a Expo di Hollande, che fa seguito a quelle di Vladimir Putin, David Cameron e Mariano Rajoy, è stata anche occasione per alcuni divertenti siparietti. Dopo la lunga passeggiata per il Decumano, con i leader assediati dalla folla e protetti dalla sicurezza, è stata la volta della visita al padiglione francese e a Palazzo Italia, dove si è tenuto un pranzo a cui hanno preso parte anche figure del mondo della cultura, come il semiologo Umberto Eco e l’ex ministro francese Jack Lang. Inevitabile, essendo in patria italiana, che a farla da padrona fossero i prodotti della Penisola. Oggi, ha raccontato Renzi ai giornalisti, “siamo partiti dalla baguette al formaggio” al padiglione Francia e “abbiamo finito con il vino italiano che ho costretto François a bere, partendo da quello con le bollicine che mi sembrava quasi meglio dello champagne”.
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