Milano, 21 giu. (LaPresse) – Italia, Austria, Belgio, Cina, Egitto, Francia, Germania, Regno Unito, Marocco, Russia, Svizzera, oltre all’America Latina – Argentina, Brasile, Cile, Colombia, Ecuador, Messico, Uruguay – sono i Paesi del mondo che hanno in comune l’aver partecipato ai due Expo di Milano, 1906 e 2015.
Arrivano in Expo i padiglioni di allora e di oggi col confronto delle proposte. È il contributo di una esposizione con presentazioni sul tema, promossa dalla Camera di commercio di Milano e visitabile in Expo, lunedì 22 giugno dalle 13 alle 17, martedì dalle 10 alle 17, mercoledì dalle 10 alle 14, presso l’ufficio Unioncamere Lombardia, Sistema Como 2015, accessibile all’incrocio tra cardo e decumano (sopra il padiglione Liguria).
VIAGGI TRA I DUE EXPO. Dai souvenir del Marocco di allora al viaggio tra i profumi di oggi, dalla moda della Francia al mercato all’aperto, dal trasporto ferroviario dell’Austria alla passeggiata in montagna, dagli orologi della Svizzera alle risorse limitate di oggi, dall’imperatore cinese ai colori della terra, dallo stile fiammingo del Belgio alla ecosostenibilità, dall’artigianato della Russia agli spazi sconfinati della natura, dai prodotti alimentari dell’America Latina alla rete del Brasile di oggi, dall’artigianato dell’Egitto alla storia della civiltà.
L’ESPOSIZIONE DEL 1906. ad animare la città durante i mesi della Esposizione Universale datata 1906 erano i ricevimenti aristocratici dei salotti meneghini. Le liste degli addetti ai Festeggiamenti e della Commissione ricevimenti abbondavano di cavalieri, conti, marchese, ufficiali. Ne parla il rapporto dell’archivio della Camera di commercio di Milano della Guida annuale Savallo di Milano e Provincia del 1906.
L’Esposizione si estendeva su un’area di più di un milione di mq. tra la Piazza d’Armi e il Parco, collegati da un’avveniristica tramvia sopraelevata con oltre duecento edifici costruiti per l’occasione. Fu inaugurata, in ritardo a causa di un nubifragio, il 28 aprile di 109 anni fa e proseguì fino a novembre. Tante le vicissitudini, dovute al posticipo di circa due anni dell’apertura del valico del Sempione ma anche a un incendio che nell’agosto del 1906 distrusse completamente i Padiglioni di Arte decorativa italiano e ungherese. Ma niente fermò l’Esposizione: i danni furono riparati, le mostre continuarono tra le dieci sezioni che celebravano l’innovazione nel campo dei trasporti ma non solo, anche nelle belle arti, nell’igiene, nelle previdenza, nell’agricoltura e acquicoltura, con festeggiamenti e passatempi per tutti.
I NUMERI DI EXPO MILANO 1906. Circa quaranta paesi, più di 5 milioni di visitatori: sono questi i numeri dell’Expo del 1906. Il tema principale fu quello dei trasporti, scelta legata ai grandi progressi scientifici e tecnologici del periodo e nello specifico all’inaugurazione del Traforo del Sempione che collegò per la prima Milano e Parigi via treno. L’Esposizione Internazionale si tenne dal 28 aprile all’11 novembre si componeva delle seguenti sezioni: Industria dei trasporti di terra e di mare, Aeronautica, Previdenza, Igiene, Arte decorativa, Galleria del Lavoro per le Arti industriali, Mostra agricola, della pesca e dell’acquicoltura; a queste se ne aggiungeva una nazionale di Belle Arti e alcune mostre temporanee speciali.
I PAESI PARTECIPANTI NEL 1906. Quella di Milano del 1906 fu la prima esposizione sorta per iniziativa privata cui aderirono i principali governi europei. Parteciparono ufficialmente tra gli altri: Germania, Inghilterra, Austria, Belgio, Stati Uniti, Francia, Ungheria, Giappone, Marocco, Svizzera, Canada, le Repubbliche sud Americane e di S. Domingo. Erano largamente rappresentati anche: Cina, Grecia, Danimarca, Egitto, Spagna, India, Montenegro, Paesi Bassi, Persia, Portogallo, Reggenze di Tripoli e Tunisi, Rumenia, Russia, Siam, Svezia e Turchia.
LE CURIOSITA’ DI EXPO 1906. Molte le curiosità dell’Esposizione dell’epoca. Divertimenti innovativi come il toboga che dava l’ebbrezza di scendere con una barca da uno scivolo nel laghetto sottostante, la giostra chiamata “aeroplano” che faceva girare in tondo delle barche di acciaio che potevano contenere fino a 20 persone collegate a un pilone da cavi di metallo, le ascensioni pubbliche su palloni aerostatici, la mostra dell’aerocicloplano, un connubio tra bicicletta, ali ed elica, il cinematografo del Sempione.
“Il viaggio nel “Grande Nord” era un Padiglione che ricostruiva i paesaggi nordici tra fiordi e ghiacciai e che i visitatori percorrevano in barca attraverso un canale. Il Cairo a Milano era invece una riproduzione fedele delle vie della città nordafricana con tanto di moschea, scuola, botteghe e stazione delle cavalcature per i cammelli, inoltre la ricostruzione di un villaggio nubiano. Il Padiglione austriaco era strutturato e arredato come una stazione ferroviaria, quello francese presentava tutti gli accessori legati alla toilette femminile, quello cinese, dedicato alla pesca, esibiva un osso di balena vecchio di 300 anni e un pesce drago lungo 15 metri. E per la prima volta un ristorante cinese a Milano: l’occasione fu il banchetto esclusivo preparato da 8 cuochi cinesi. Nel menu: dalle pinne di pescecane arrostite alle gemme di bambù fino al litchi.
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