Milano, 11 giu. (LaPresse) – I giudici della prima corte d’appello di Milano hanno assolto Marco Tronchetti Provera, “perchè il fatto non costituisce reato”, dall’accusa di ricettazione. In primo grado l’ex presidente di Telecom e numero uno di Pirelli era stato condannato ad un anno e otto mesi. Il sostituto pg Felice Isnardi aveva chiesto per lui la conferma della condanna in primo grado.
Nel corso del processo d’appello il reato di ricettazione, di cui Tronchetti era accusato, è andato prescritto ma il numero uno di Pirelli aveva deciso di rinunciare alla prescrizione che riteneva “moralmente inaccettabile” per un reato che non aveva commesso. Per l’accusa, Tronchetti Provera era consapevole che nel 2004 Giuliano Tavaroli, a capo della security di Telecom, e i suoi uomini avevano “hackerato” i dati contenuti in un cd in cui l’agenzia Kroll aveva raccolto dati su di lui e sulla famiglia, nel bel mezzo della battaglia tra Telecom e altri azionisti per il controllo di Telecom Brasil. Dati che erano poi arrivati alla segreteria di Tronchetti, che in base a quel materiale aveva sporto denuncia alle autorità italiane.
Il sostituto pg Felice Isnardi aveva chiesto di confermare la condanna a un anno e 8 mesi emessa in primo grado dal tribunale di Milano nel luglio del 2013. Il tribunale aveva anche riconosciuto risarcimenti alle parti civili e una provvisionale da 900mila euro a Telecom. Di diverso avviso, invece, il collegio presieduto da Marta Chiara Malacarne che, invece, lo ha assolto perché il fatto non costituisce reato.
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