Roma, 17 apr. (LaPresse) – La marina militare ha assunto il controllo del motopesca italiano ‘Airone’, sequestrato questa mattina da un rimorchiatore, presumibilmente appartenente a forze di sicurezza libiche mentre si trovava a circa 90 chilometri a Nord-ovest di Misurata. E’ quanto comunica la marina militare in una nota. I militari italiani, impegnati nell’ambito dell’operazione di sorveglianza e sicurezza marittima ‘Mare Sicuro’, sono saliti a bordo del natante italiano assumendone il controllo.

L’ALLARME. L’allarme era scattato questa mattina. A bordo del natante della Maran snc, guidato dal comandante è Alberto Figuccia, 7 marinai di cui 3 siciliani e 4 tunisini. Il sequestro, da parte di uomini armati, è avvenuto a circa 30 miglia dalla costa libica. A darne notizia era stato Giovanni Tumbiolo, presidente del Distretto per la pesca Cosvap.

IL SINDACO DI MAZARA. “Esprimo seria preoccupazione per questo ennesimo sequestro che viene effettuato nel Canale di Sicilia a danno dei pescatori siciliani e mazaresi in particolar modo. La dinamica del sequestro è ancora più preoccupante perché sarebbe stato effettuato da unità non militari e fatto da gente armata della quale non si conosce il ruolo. E’ evidente che questo episodio alimenta focolai di reazione che potrebbero scaturire in situazioni incontrollabili e comunque in netto contrasto con la vocazione della nostra popolazione”. Lo dichiara il sindaco di Mazara del Vallo, Nicola Cristaldi, esprimendo preoccupazione per la notizia dell’ennesimo sequestro di un motopeschereccio mazarese da parte di libici. “Tutto è ancor più paradossale – prosegue Cristaldi – se si pensa che proprio in queste ore il servizio di trasporto scolastico della nostra Città è stato interrotto per consentire il trasporto di immigrati dal nostro territorio in centri di accoglienza. In pratica alla nostra solidarietà viene data una risposta di una gravità eccezionale. A questo – sottolinea il Sindaco di Mazara del Vallo – si aggiunga anche l’inerzia delle autorità internazionali che hanno consentito la scelta unilaterale della Libia di estendere le proprie acque territoriali fino a 72 miglia dalla costa. Questo – conclude il primo cittadino – non è un problema soltanto italiano, ma è una vicenda di livello internazionale sulla quale l’Europa dovrebbe riflettere e agire di conseguenza. Seguiremo l’evolversi della vicenda attraverso i canali diplomatici internazionali”.

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