Roma, 11 apr. (LaPresse) – “I magistrati sono obiettivamente esposti, al di là dei problemi di sicurezza. Le toghe sono in prima linea. A Milano però sono morti un magistrato, un avvocato e un cittadino. E’ una tragedia che accomuna persone diverse in un unico dramma, persone che erano lì per la giustizia, in un palazzo che è il luogo dove i contrasti dovrebbero trovare una soluzione, quindi il rifiuto e l’antitesi della violenza”. Così il presidente dell’Anm Rodolfo Maria Sabelli, in un’intervista a Repubblica, sugli spari al Tribunale di Milano. “Vorrei sottrarmi al rischio di polemiche sul rapporto tra la delegittimazione” della magistratura e l’espisodio di Milano, aggiunge Sabelli, “per la semplice ragione che qui ci sono tre persone uccise che ricoprivano ruoli diversi. Vedo il simbolo di un’aggressione complessiva alla giustizia. Il tema del rispetto e del discredito della magistratura è un tema, ma non va svilito con una lettura semplicistica. C’è anche quello del recupero di fiducia, del valore della legalità, dell’efficacia del sistema giustizia. C’è una solitudine per funzioni che, nella diversità dei ruoli, troppo spesso sono disconosciute”.
© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata