Roma, 20 feb. (LaPresse) – Il giorno dopo lo scempio di piazza di Spagna, centinaia di romani hanno voluto verificare in prima persona i danni effettuati dagli hooligan olandesi del Feyenoord alla fontana della ‘Barcaccia’. Monumento svuotato dall’acqua, addetti del Comune all’opera nella verifica – ingente – dei danni, che purtroppo saranno permanenti, e tanta rabbia dei presenti. “Penso che i tifosi olandesi questa mattina dovrebbero essere qui a pulire la fontana insieme ai nostri netturbini. Quello che è successo è assurdo”, dice una cittadina. “Io ieri sera ho pianto, il prefetto Pecoraro deve dimettersi”, le fa eco un’altra. “Perché dopo quanto successo la sera prima a Campo de’ Fiori hanno fatto tornare gli hooligan olandesi in centro?”, si chiede un esercente di vicolo del Bottino, la stradina che porta alla fermata metro di piazza di Spagna, trasformata in orinatoio dai tifosi del Feyenoord. “Hanno bloccato la vendita di alcolici – dice ancora – ma nelle viuzze laterali ne vendevano, e così gli abusivi, quando i romanisti andranno in Olanda sono sicuro che li incolonneranno all’arrivo e li porteranno subito allo stadio”.

Di tutt’altro avviso il pensiero di una coppia di giovani olandesi, presenti ieri pomeriggio in piazza e tornati oggi in veste di turisti. “Dicono che siamo barbari ma è solo sensazionalismo – spiegano – quello che è successo è un peccato ma anche la polizia ha fatto i suoi errori. Ha picchiato i tifosi senza discriminazione, inoltre non c’era nessuna toilette e nessun bidone dove buttare l’immondizia”. Secondo i due olandesi lo sbaglio principale è stato quello di “non creare una zona apposita per i fan”, “la gente diceva: ‘dove possiamo andare? Beh, piazza di Spagna è bella, potremmo trovarci lì’. E così è andata”. La coppia di supporter, inoltre, racconta come, nonostante il divieto, “piccoli supermarket fuori dal centro vendevano bottiglie di birra, e così molte persone in centro abusivamente. Qualcuno ieri ha fatto molti soldi”.

Nella tarda mattinata in piazza arriva anche il sindaco Ignazio Marino a verificare di persona la situazione. “Sono più arrabbiato di voi”, dice alla folla prima di spostarsi in Campidoglio per esporre in maniera più specifica il suo pensiero. La prima notizia che dà il primo cittadino non è buona. Si tratta infatti del no secco del governo olandese a contribuire al pagamento dei danni. “La buona notizia – spiega – è che molte aziende e istituzioni italiane e banche si sono rese disponibili a pagare i costi del restauro. Questo mi rende orgoglioso perché vuol dire che gli italiani ci tengono”. L’ira del primo citadino della capitale, però, è soprattutto verso il prefetto Giuseppe Pecoraro. “La gestione della giornata di ieri – afferma – si commenta da sola. Penso che sia stato un errore strategico permettere a un’orda di centinaia di ubriachi di avere accesso al salotto del mondo”. “Se Pecoraro si deve dimettere? Io – aggiunge – non devo chiedere le dimissioni. E’ il ministero dell’Interno a dovere fare delle valutazioni e dare un giudizio sulla presenza o meno di protocolli di sicurezza efficaci nella nostra città. Per me in questo momento non ci sono”.

Marino si dice “sbigottito” della mancata protezione della fontana. “E’ la prima domanda – afferma – che ho fatto ieri al prefetto e al questore. Per ora non mi hanno dato nesuna risposta e per questo ho chiesto un appuntamento urgente al ministro dell’Interno, Angelino Alfano”. Feyenoord a parte, la sicurezza di Roma e dei suoi abitanti resta la preoccupazione maggiore di Marino. “In questo momento – argomenta amaramente il sindaco – abbiamo un numero di forze dell’ordine inferiore alle esigenze di sicurezza della città. Ne parlerò con il ministro, anche perché nelle stesse ore in cui sono successi questi fatti gravissimi sono arrivate anche minacce via Internet da organizzazioni terroristiche”.

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