Lecce, 21 gen. (LaPresse) – I carabinieri del Ros di Lecce, su disposizione del gip, hanno arrestato Biagio Toma, 47enne di Parabita (Lecce) appartenente al clan Giannelli – frangia leccese della Sacra Corona Unita – per concorso in duplice omicidio pluriaggravato. Il provvedimento scaturisce da un’attività d’indagine condotta dal Ros nei primi sei mesi del 2014 e coordinata dalla procura distrettuale antimafia di Lecce, che ha consentito di fare luce sull’omicidio di Paola Rizzello (28 anni) e di sua figlia Angelica Pirtoli di appena 2 anni, avvenuto a Parabita il 20 marzo 1991. Per il duplice omicidio risulta indagato anche il collaboratore di giustizia Luigi De Matteis, anche lui affiliato al clan Giannelli.
Tra i moventi dell’omicidio una serie di intrecci amorosi e il fatto che ‘sapeva troppo’. Rizzello era stata infatti l’amante di Giannelli ed era a conoscenza delle dinamiche del clan e dei fatti criminali commessi. Nel 1990 Rizzello aveva iniziato una relazione sentimentale con Donato Mercuri, fiduciario del capo clan, che l’aveva portata più volte con sé nei luoghi utilizzati dal gruppo per nascondere armi, stupefacenti ed esplosivo. Proprio Rizzello, in quanto tossicodipendente, era sospettata di aver rubato diversi quantitativi di droga per uso personale. A tutto questo si è aggiunto il rancore di Anna De Matteis, sorella di Luigi e moglie del boss Giannelli, nei confronti di Rizzello per la relazione con il marito. Dopo anni di indagini, De Matteis si è autoaccusato del duplice omicidio, chiamando in causa il cognato Toma come esecutore materiale, la sorella Anna De Matteis e Donato Mercuri come mandanti, a loro volta incaricati dal boss Luigi Giannelli.
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