Bologna, 17 nov. (LaPresse) – Sono 598 i cittadini residenti nelle aree golenali a rischio di allagamento già evacuati in via precauzionale a causa dell’ondata di piena del Po e altri 524 sono in attesa di essere trasferiti o in corso di trasferimento. Tutti i Comuni rivieraschi delle province di Piacenza, Parma, Reggio Emilia e Ferrara, coordinati dalle prefetture, stanno infatti procedendo ad attuare le ordinanze di evacuazione. Sulla base dei dati forniti da Aipo (Agenzia interregionale per il fiume Po), domani pomeriggio è previsto il transito dell’ondata di piena a Boretto, in provincia di Reggio Emilia, con livello 3 (criticità elevata), ma con valori comunque inferiori ai livelli raggiunti nelle piene in Emilia del 2000 e del 2002. Il punto sull’emergenza Po è stato fatto oggi a Bologna presso l’Agenzia regionale di Protezione civile, dove si è riunito il Coordinamento tecnico idraulico del fiume Po che continuerà a tenere monitorata la situazione fino al deflusso del colmo di piena in Adriatico.

Secondo i dati forniti dal centro funzionale di Arpa Emilia-Romagna, da sabato 15 novembre i livelli di precipitazione sull’Appennino emiliano hanno raggiunto i 100-150 mm – con picchi di oltre 250 mm – e le precipitazioni di moderata intensità che oggi hanno interessato i rilievi dovrebbero esaurirsi in serata. Rimangono attivi gli stati d’allarme per piena emessi nei giorni scorsi dall’Agenzia regionale di Protezione civile per le province di Piacenza, Parma, Reggio Emilia e Ferrara.

“La Regione – afferma il direttore dell’Agenzia regionale di protezione civile Maurizio Mainetti – è pronta, attraverso l’Agenzia, a mettere a disposizione risorse finanziare per dare adeguato supporto alle amministrazioni comunali per l’assistenza alla popolazione, e se necessario, mezzi e attrezzature”. Nel frattempo prosegue l’attività di previsione, monitoraggio, vigilanza e controllo delle arginature, condotta dalle strutture territoriali di Aipo e dal Servizio di piena centrale, con la collaborazione degli enti locali e della protezione civile. Sono oltre 400 i volontari di protezione civile impegnati da venerdì scorso nei comuni lungo l’asta del Po per interventi di monitoraggio e di rialzo arginale.

L’assessorato regionale alla Sanità (settori del 118, Igiene pubblica e veterinaria) sta seguendo, in raccordo con le strutture operative locali, la situazione relativa alle necessità delle persone e anche ai problemi legati alla presenza di allevamenti in aree golenali. Al lavoro anche i servizi tecnici di bacino, che hanno realizzato interventi di somma urgenza in alcune zone del piacentino per opere di difesa spondale. Infine è attiva in questi giorni la vigilanza della direzione marittima regionale, che ha trasmesso avvisi alle capitanerie e ai pescatori per la presenza in mare di materiali trasportati dalla piena che potrebbero creare ostacoli alla navigazione.

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