Firenze, 15 set. (LaPresse) – “Porteremo l’alternanza tra scuola e lavoro – che oggi, purtroppo, negli istituti professionali e tecnici corrisponde, nel migliore dei casi, a 90 ore solo al quarto anno – a 200 ore per anno obbligatorie negli ultimi tre anni di scuola”. Lo ha affermato il sottosegretario all’Istruzione Gabriele Toccafondi, che stamattina ha visitato l’Istituto tecnico per il turismo Marco Polo di Firenze, in cui si è diplomato nel 1991, per la giornata di inizio anno scolastico. “Inoltre – ha aggiunto Toccafondi – stiamo lanciando un ‘Piano Marshall’ dei laboratori scolastici, molti dei quali chiusi o non funzionanti, per aggiornarli, modernizzarli e farli tornare a essere luoghi in cui si impara una professione”.

Per Toccafondi la scuola italiana “va cambiata e migliorata, per renderla davvero competitiva e aperta al mondo del lavoro, aumentando l’autonomia, introducendo valutazione e merito. E’ quello che sta facendo il governo a cui stanno a cuore il futuro dei ragazzi, e l’avvenire del Paese”. Il sottosegretario ha visitato aule e laboratori e si è soffermato a parlare con studenti e professori. “Oggi – ha ricordato il sottosegretario – è una giornata importante anche perché inizia la #buonascuola, la campagna di ascolto che coinvolgerà tutti i protagonisti del mondo scolastico, e dalla quale emergeranno idee e proposte per migliorare il nostro sistema educativo nazionale: una novità assoluta nella storia italiana, e che richiede il coinvolgimento di tutti i soggetti. Con #labuonascuola il governo ribalta il metodo, facendo non una riforma calata dall’alto, ma una riforma che parta dal basso, ascoltando chi vive e frequenta la scuola quotidianamente: studenti, professori, diregenti scolastici e tutto il personale. Solo così potremo davvero rivoluzionare la scuola, cambiando ciò che non va e mettendo a sistema le positività e le eccellenze del nostro sistema d’istruzione”.

“Occorre, però – ha concluso Toccafondi – lavorare affinché la scuola italiana migliori e accompagni i ragazzi nel mondo del lavoro. Quella della disoccupazione giovanile al 43% è una piaga, un’emergenza sociale intollerabile. Per questo stiamo promuovendo con forza l’alternanza tra scuola e lavoro, soprattutto negli istituti tecnici e professionali, dove c’è maggiore bisogno di imparare ‘facendo'”.

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