Venezia, 13 set. (LaPresse) – Nato a Saronno, ma milanese d’azione, Giorgio Fontana, 33 anni, è il vincitore della 52esima edizione del Premio Campiello, assegnato questa sera al Teatro La Fenice di Venezia. In suo favore sono andati 107 voti sui 291 giunti dalla giuria popolare dei Trecento Lettori Anonimi, che hanno premiato il suo romanzo ‘Morte di un uomo felice’, edito da Sellerio, pubblicato in quattro edizioni, diritti acquisiti per la traduzione tedesca (Hanser) e olandese (Wereldbilbiotheek).
Al secondo posto, con 74 voti, si è classificato Michele Mari con Roderick Duddle (Einaudi), al terzo posto, con 43 voti, Mauro Corona con La voce degli uomini freddi (Mondadori), al quarto, con 36 voti, Giorgio Falco con La gemella H (Einaudi), al quinto, con 31 voti, Fausta Garavini con Le vite di Monsù Desiderio (Bompiani).
“Grazie ai lettori e grazie al mio editore – ha detto Fontana, il più giovane della cinquina di scrittori finalisti, dedicando il premio agli amici che lo hanno accompagnato a Venezia – un premio che mi spinge a lavorare di più e meglio. Fa parte della mia etica di scrittore. Quando si finisce un libro bisogna chiudere la porta dietro di sè, ma quando si riapre occorre qualcuno che ti aspetti”.
“In una fase di cambiamento epocale – è il commento di Roberto Zuccato, presidente della Fondazione Il Campiello e di Confindustria Veneto – di metamorfosi dei paradigmi sociali ed economici con cui siamo stati abituati a ragionare, dobbiamo reinventarci. Per questo risulta strategico investire in cultura, anche per capitalizzare il nostro patrimonio storico-artistico, ma soprattutto perché solo con la cultura possiamo comprendere il cambiamento in atto e avanzare soluzioni innovative. Con il Premio Campiello, Confindustria Veneto vuole dare questo contributo di crescita; è la nostra forma di mecenatismo moderno per promuovere la letteratura e i nostri autori in tutta Italia”.
Ambientato a Milano nel 1981, “nella fase più tarda, e più feroce, della stagione terroristica in Italia”, ‘Morte di un uomo felice’ racconta la storia di Giacomo Colnaghi, magistrato che indaga sull’attività di una nuova banda armata, responsabile dell’omicidio di un politico democristiano. La vita privata di Colnaghi è costellata di zone d’ombra e da una fede cattolica intensa e intima e si interseca con il suo lavoro di magistrato che lo spinge non soltanto a risolvere il caso, ma a cercare “le ragioni profonde, l’origine delle ferite che stanno attraversando il Paese”. ‘Morte di un uomo felice’ è la seconda parte del “dittico sulla giustizia” iniziato con ‘Per legge superiore’.
Fontana, oltre al romanzo vincitore del Campiello, ha pubblicato altri tre romanzi un saggio su berlusconismo e identità italiana (‘La velocità del buio’), e un reportage narrativo sugli immigrati a Milano (Babele 56). La sua candidatura al Premio Campiello è stata sostenuta anche da una campagna combattuta a colpi di hashtag su Twitter: #FontanaInCampo è quello scelto dai suoi amici e lettori.
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