Roma, 23 giu. (LaPresse) – Nel 2012 le separazioni sono state 88.288 e i divorzi 51.319. In un contesto in cui i matrimoni diminuiscono, rispetto al 1995 le separazioni sono aumentate del 68,8% e i divorzi sono quasi raddoppiati. Questo trend di crescita sembra tuttavia registrare una battuta d’arresto negli anni recenti. Nel 2012, infatti, per la prima volta le separazioni diminuiscono (-0,6%) mentre i divorzi già da qualche anno stanno registrando un calo (-5,8% in tre anni).

In aggiunta a questa tendenza di fondo, negli ultimi anni si sta intensificando il ricorso da parte degli italiani allo scioglimento della propria unione coniugale in altri Paesi dell’Unione europea, riducendo così i tempi, e generalmente anche i costi, per l’ottenimento del divorzio e senza necessità di passare per la separazione. Nel nostro Paese, per i divorzi concessi nel 2012, l’intervallo di tempo intercorso tra la separazione legale e la successiva domanda di divorzio è stato pari o inferiore a cinque anni nel 62,3% dei casi. In altri Paesi europei, invece, la tempistica è molto più rapida: includendo l’intero iter amministrativo e burocratico, la sentenza di divorzio si ottiene in circa sei o sette mesi. Uno di questi Paesi è la Spagna, dove i divorzi che hanno riguardato cittadini italiani sono stati quasi 500 nel 2012 e circa 2.000 nell’ultimo quinquennio.

Nel 1995 si verificavano in media circa 158 separazioni e 80 divorzi ogni 1.000 matrimoni, nel 2012 le separazioni sono 311 e i divorzi 174). Tuttavia, anche in questo caso si nota un arresto nella crescita della propensione a separarsi e un’inversione di tendenza in quella a divorziare rispetto al 2011.

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