Roma, 18 giu. (LaPresse) – Si dice contento e orgoglioso l’architetto Renzo Piano, senatore a vita, per il fatto che il suo testo ‘Rammendo delle periferie’ sia stato nelle tracce di maturità. “Proprio questo è il ruolo che, per come intendo io l’incarico, deve svolgere un senatore a vita che ha sempre fatto l’architetto – spiega in una nota – inseminare dei temi nelle coscienze in modo da smuoverle, mettere in moto un volano di idee che poi prosegua autonomamente. In Senato ci vogliono persone che, siano senatori a vita o meno, rappresentino la forza civica del Paese. Come può l’Italia guardare lontano senza la cultura, che è la nostra vera forza?”.
L’architetto si rivolge ai giovani: “Il nostro è un Paese di talenti straordinari, i giovani sono bravi e, se non lo sono, lo diventano per forza: siamo tutti nani sulle spalle di un gigante. Il gigante è la nostra cultura umanistica”. E rivolge loro un monito: “Dico ai giovani di non rassegnarsi alla mediocrità, di viaggiare per imparare le lingue e per capire gli altri e di comprendere che la diversità è un valore, non certo un problema”.
“La sfida di rendere più belle e urbane le nostre periferie è entrata nelle coscienze di molti italiani, non soltanto perché l’80 per cento della popolazione che vive in città sta in periferia. Le periferie sono la città del futuro, così ricche di umanità ed energia – aggiunge Piano – c’è solo da fare una gigantesca opera di rammendo per renderle pezzi di città felice: che tocca a noi fare, ma soprattutto ai giovani, quegli stessi ragazzi che oggi sostengono l’esame di maturità. Per questo sono grato al ministero dell’Istruzione. Sono loro, i giovani, il nostro domani e quello delle nostre città oggi così fragili”.
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